"Falla stare zitta quell'handicappata del cazzo!"Poi fanno le lotte per il crocifisso. Nausea.
giovedì 31 marzo 2011
NAUSEA
DAL SEVESO ALL'AMSA
BOLLETTINO DI GUERRA
MILANO, WINCIAMO?
Appello di una qualche importanza rivolto (urbi ma anche orbi) a milanesi e lombardi del campo progressista.
Giuliano Pisapia, dicono i sondaggi, può vincere le elezioni e, tra due mesi esatti, potrebbe essere sindaco di Milano. Non tutti i milanesi, nemmeno quelli di centrosinistra, sembrano esserne del tutto consapevoli, ma le cose stanno così. Moratti è in difficoltà, il Terzo Polo (Palmeri) e il Quarto (Grillo) condurranno i due principali candidati al ballottaggio.
Quelle di cui stiamo parlando, non sono solo Amministrative. Lo ricordavo lunedì in direzione nazionale.
Da vent'anni Milano è in mano alla destra. La Weltanschauung che si è affermata a livello nazionale proviene, purtroppo, da qui. E non è un caso che da Milano e dalla Lombardia provengano molti ministri del governo B: da La Russa alla Gelmini, dai leghisti (tutti lombardi) allo stesso premier.
B&B è la sigla di Berlusconi e Bossi, bed (anche bad, se volete) e breakfast(polenta, non cous cous). Una targa che troviamo all'ingresso della città dal 1992.
Ora possiamo continuare a lamentarcene, o a indignarci, a prendercela con De Corato o con Salvini, arrabbiarci per l'Ecopass che non serve a un accidenti o per l'Expo che si farà, se andiamo avanti così, nel 2030, ma forse potremmo fare qualcosa. Anzi, dovremmo. Ora, subito, qui.
Potremmo contattare i candidati in Consiglio comunale, che trovate tutti suFacebook (a cominciare proprio dal candidato sindaco), e chiedere loro come possiamo aiutarli. Possiamo interpellare direttamente il comitato di Pisapia e mobilitare il nostro giro di amici e di colleghi. Ciò vale per i singoli, s'intende, per i city user, soprattutto, che sono l'altra Milano che vive la città ogni giorno. E che forse potrebbe trarre altrettanto giovamento da un cambio di amministrazione.
Il papà di Batman, come ognun sa, è ricco sfondato e ha già dimostrato di poter contribuire profumatamente alle campagne della moglie. Per questo, noi dobbiamo contribuire con risorse diverse. Con una campagna diffusa.
Per quanto riguarda le 'organizzazioni', credo che sia venuto il momento che i circoli della provincia e, più in generale, della Lombardia diano la loro disponibilità a partecipare alla campagna milanese: contattino i circoli milanesi, si associno a loro nella campagna, mettano a disposizione volontari e attivisti.
Milano ci riguarda: riguarda chi la vive di giorno, riguarda chi vuole cambiare governo, in città, in regione e nel Paese. In questa fase politica, l'unica cosa che dobbiamo fare, e in assoluto la più importante, è vincere a Milano. Con Pisapia, con Boeri che sarà capolista del Pd, pretendendo da loro il meglio che pretendiamo da noi stessi.
Se condividete l'appello, condividetelo. Appunto.
UN ASSESSORE CON LA LAUREA, O FORSE NO, PROPRIO NO.
mercoledì 30 marzo 2011
STUPRATORI E RAPINATORI IN PRESCRIZIONE GRAZIE ALLA LEGA
Vogliono approfittare della tragedia di Lampedusa per coprire questo fatto gravissimo". Poi si rivolge a Umberto Bossi e alla Lega. "Cosa andate a dire ai popoli padani - chiede ironico il capogruppo Pd - a cui avete promesso la sicurezza? Andrete a dire che volete liberare i criminali? Il processo breve ha come unico scopo di fermare il processo Mills del presidente del Consiglio, ma le conseguenze immediate saranno che migliaia di processi rischiano la prescrizione e saranno liberati anche imputati di rapina o violenza sessuale. Ma di fronte al presidente del Consiglio le rapine e le violenze non contano e vi comportate da servitori fedeli"
SICUREZZA DI STA CIPPA
Milano, non è tempo di riaccenderti e di risorgere?
W Milano, cambiare si può.
martedì 29 marzo 2011
RAGAZZI DELL'ORATORIO IN POLITICA/ 2
lunedì 28 marzo 2011
RAGAZZI DELL'ORATORIO IN POLITICA
LA CHIESA IN CAMPO/ Il coordinatore del Pdl, Mario Mantovani, ha preso carta e penna e ha scritto ai parroci lombardi: "Indicate i ragazzi da far eleggere". Le porte delle liste zonali del Pdl si aprono ai ragazzi dell'oratorio.Premesso che sono orgogliosamente quello che si dice un ragazzo dell'oratorio, trovo imbarazzante:
- che si dia per scontato che i ragazzi dell'oratorio si candidino per il Pdl. Ci sono valori del Vangelo ben rappresentati dalla cultura riformista del Pd.
- che un politico chieda ai parroci di candidare qualcuno, come se fossero i parroci a scegleire quali ragazzi mandare in politica e non fosse invece una scelta da maturare dentro un percorso di fede nel cui sentirsi chiamati a occuparso del bene comune.
Usare la Chiesa, tirare la giacchetta come si dice, per avvicinare il voto cattolico, è quanto di meno cattolico possa esistere nell'affrontare la questione dei giovani e della politica.
venerdì 25 marzo 2011
UN PARCHETTO CHE NON ATTIRA BAMBINI
La cosa più divertente è che secondo Letizia Moratti il tunnel automobilistico servirebbe, come le metropolitane (!), per ridurre le automobili. Anche gli stadi servono per ridurre i tifosi e i cinema per ridurre i film. I cretini, infine, per ridurre le cretinate.
giovedì 24 marzo 2011
PACIFISTA, MA VOTO A FAVORE
Andrea Sarubbi dimostra con ogni post che scrive di essere un parlamentare onesto, che fa il suo dovere, ben ancorato a certi principi.
Andrea Sarubbi scrive questo sul suo sito, sul motivo per cui ha scelto di votare a favore dell'intervento italiano in Libia.
L’indice della mia mano sinistra oggi pesa più del solito: ha il peso dellaQui trovate, e ve lo consiglio vivamente, il resto del suo ragionamento, che lo ha portato a votare in questo modo.
sofferenza, a me finora ignota, che un obiettore prova autorizzando in
Parlamento un intervento militare. Qualcuno in Aula si è astenuto, qualcuno ha
addirittura votato contro, e naturalmente quell’accendersi di luci bianche e
rosse – mentre la mia era verde – ha interrogato ulteriormente la mia coscienza.
Che alla fine, però, si sente abbastanza serena: l’avverbio deriva dalla mia
fatica personale, dalla mia storia nonviolenta, dalle mie paure sull’evolversi
delle operazioni; l’aggettivo, invece, deriva dal fatto che nella situazione
data mi sento di aver fatto la cosa migliore. Paradossalmente, mi sentirei
peggio se mi fossi astenuto, perché astenersi in questo caso significava restare
a guardare: ho bene in mente la cronologia degli eventi e non ho dimenticato
come sono andate le cose. (...)
CODE DISUMANE DA MONZA A MILANO
E nessuno pagherà questo scandalo.
IL CROCIFISSO DA DIFENDERE A TUTTI I COSTI
Sto parlando di don Ciotti che ieri sulla stampa dice una cosa dirompente per la sua semplicità:
I crocifissi da difendere, quelli veri, non sono quelli appesi ai muri delle
scuole. Sono altri. Sono uomini e donne che fanno fatica. Che non ce la fanno e
muoiono di stenti. E' verso di loro che non possiamo e non dobbiamo restare
indifferenti. E' verso di loro che dobbiamo concentrare i nostri sforzi.
(...)
Bisogna imparare a vivere con corresponsabilità, come i tanti e tanti volontari che dedicano il proprio tempo a un bene che non è esclusivamente loro, ma pubblico, di tutti quanti. Dobbiamo sentirci tutti chiamati in causa, nei grandi nuclei urbani come nei tanti piccoli paesi di provincia. La partecipazione è il primo passo in favore dei più deboli.
Ecco, nel mio piccolo, veramente piccolo, è il motivo per cui provo a fare politica, il motivo per cui la faccio nel Pd e non in altri partiti.
Qui trovate il resto dell'articolo.
mercoledì 23 marzo 2011
L'AGRICOLTURA CON QUALCHE DUBBIO
martedì 22 marzo 2011
LE FANTASIE DELLA MORATTI
P.s. La fase due del Bike sharing non è nemmeno partita, ma Letizia, mai doma, annuncia che già stanno lavorando alla fase 3. Miracoli della campagna elettorale!
NICHI VENDOLA E LA PARACULAGGINE - 2
Daniel Cohn-Bendit è presidente dei Verdi al Parlamento europeo e oggi dice:
Chi scende in piazza contro la missione internazionale di fatto non è neutrale, bensì con Gheddafi. Perché niente cortei quando Gheddafi massacrava il suo popolo? [...] In Italia vedo appelli a protestare mossi dall’ossessione assoluta e accecante della mitica lotta contro l’imperialismo americano. Come fa Vendola a dire né con Gheddafi né con le bombe?
lunedì 21 marzo 2011
PER STARE NEL PD
NICHI VENDOLA E LA PARACULAGGINE
PALAZZI DI VETRO POCO TRASPARENTE
sabato 19 marzo 2011
OLTRE LA MESSA IN PIEGA, C'É LA PERMANENTE
venerdì 18 marzo 2011
SI POTEVA FARE MEGLIO
BASTA POCO
MEGLIO IL WAKA WAKA DELL'INNO (E DEL PROPRIO DOVERE)
giovedì 17 marzo 2011
BUONGIORNO ALL'ITALIA
C'è chi ci è morto per regalarci questo splendido paese, con montagne stupende al nord, e spiagge meravigliose al sud, con persone, ovunque, pronte a dannarsi l'anima per quell'altro che hanno davanti, pronti ad aprire le braccia per accoglierlo.
Avremmo potuto parlare dei nuovi italiani, quelli nati qui da genitori immigrati, impregnati nel bene e nel male d'Italia.
Avremmo potuto parlare di cultura, di come sfruttare le meraviglie di questo paese.
Avremmo potuto parlare di cosa significa essere italiani oggi, del made in Italy, di imprenditori che sfidano tutto e tutti e con coraggio portano avanti le nostre eccellenze.
Avremmo potuto parlare di che maestre meravigliose abbiamo, e di che scuola pubblica vorremmo per il futuro.
Avremmo potuto parlare dell'università, di come vorremmo che fosse l'avanguardia culturale di tutti e non solo di qualche barone.
Avremmo potuto parlare di famiglie coraggiose, perchè mettere al mondo un figlio oggi non è semplice e di omosessuali impegnati nel far venire alla luce del sole il loro amore.
Avremmo potuto parlare di un sacco di cose, abbiamo parlato della Lega, delle cose che ci dividono, ma tant'è, siamo fatti così.
Auguri Italia, soprattutto per i prossimi 150 anni.
mercoledì 16 marzo 2011
VIA PIANELL, 15, LA CASA FANTASMA
E' una casa del comune, 11 appartamenti, diroccata dal 1999, abbandonata a sè stessa. Beatrice Uguccioni, la presidente del cdz 9 ha provato a smuovere le acque, ma la burocrazia italiana e la mancanza di volontà politica del comune sono un muro insormontabile per chiunque.
E così ci troviamo un progetto di adeguamento che avrebbe dovuto terminare oggi, dei lavori che non sono mai inizaiti, e una struttura abbandonata a sè stessa.
martedì 15 marzo 2011
(3) YES, WE CAN
lunedì 14 marzo 2011
DONNE, DUDUDU
venerdì 11 marzo 2011
E ALLA FINE I GIOVANI SI RUPPERO LE SCATOLE
giovedì 10 marzo 2011
MULINI A VENTO
OLTRE BERSANI (& CO.), LA CREDIBILITA'
«Oltre» è certo futuro. E l’idea di futuro – anche se abusata negli ultimi anni – non può mancare in una campagna politica. Il futuro insieme alla speranza di miglioramento e al beneficio tangibile o intangibile sono gli ingredienti essenziali di un messaggio convincente, come il sale nelle torte.
«Oltre Arcore c’è la Costituzione». Ma Arcore è quasi ieri e la Costituzione è certamente ieri. E poi si torna a Napoli: da un lato Bersani si presenta come il paladino della “legge delle leggi” e dall’altro non è in grado di tener testa alle proprie regole interne. Certo, pochi seguono con attenzione le vicende della politica ma questa ha creato rumore di fondo, ha reso tutto meno credibile. Si potrebbe andare «oltre» solo parlando d’altro, con una immagine non scontata come la foto del leader e facendo emergere finalmente le tre o quattro idee su «‘sto paese qui».
SIAMO STUFI
Siamo stufi. Siamo stufi di allagamenti annunciati, stufi di incompetenza politica, stufi di cantine inondate dal fango, stufi di crepe nei negozi, stufi di macchine da portare dal meccanico, stufi di oggetti da buttare.
È da quarant’anni che i cittadini della zona 9 sono costretti a fare i conti con il Seveso, un torrente, non un fiume, un torrente, che, sempre più spesso, esonda allagando completamente strade, case, negozi, cantine, causando gravi danni sia alle proprietà pubbliche che, soprattutto, ai cittadini normali, come me, come voi.
Tutti noi abbiamo ancora negli occhi l’esondazione di Settembre, che ha causato 30 milioni di danni alla metro 3 e ai cantieri della metro 5, ha aperto una voragine in viale Fulvio Testi,che solo la fortuna ha evitato che si ingoiasse il metro tram della linea 7 e della linea 31, ma soprattutto ha danneggiato per migliaia e migliaia di euro le nostre case, le nostre auto, i nostri negozi.
Ci prendono in giro le amministrazioni di destra che governano la città, la provincia e la regione. Abbiamo assistito a squallidi rimpalli delle responsabilità e a reciproci scambi di accuse fra Letizia Moratti, il suo assessore Simini, Podestà e Formigoni. Ci hanno promesso di risolvere la questione, di fare partire gli appalti, di studiare la situazione, ma continuano a passare i mesi senza che si veda all’orizzonte uno straccio di soluzione. Non sono nemmeno state pulite le cantine delle case popolari, lasciando che si creasse una situazione pericolosa sia dal punto di vista ambientale che da quello sanitario.
Siamo stufi, ma non ci diamo per sconfitti, anzi. Grazie alla forza di persone meravigliose, provenienti dai partiti come dalla società civile, abbiamo deciso di costituire il Comitato Stop Esonda Seveso, per tenere alta l’attenzione sul problema, per tenere uniti i cittadini, per fare insieme una class action per avere forme risarcitorie ai privati cittadini,commercianti e artigiani, per spingere le istituzioni a prendersi le proprie responsabilità risolvendo definitivamente questa annosa questione.
Ora, la domanda che si sono fatti tutti è semplice: come è possibile che in una città come Milano si verifichi con costanza una situazione come questa? È presto detto:
- Da troppo tempo le politiche del Comune, della Provincia, della Regione non tengono conto delle necessità dell’ambiente. La cementificazione di aree, a monte come a valle, la tombinatura, le costruzioni adiacenti all’alveo del Seveso, hanno costretto il fiume in spazi che non gli bastano.
- Il canale scolmatore, dove scorrono le acque di piena del torrente Seveso, da Palazzolo ad Abbiategrasso ha una portata di 30 mc/s, le piene del Seveso arrivano ad avere una portata di 60-90 mc/s a volte anche oltre.
- Non c’è un coordinamento fra chi deve intervenire quando scatta l’emergenza, non c’è un piano coordinato dalla protezione civile che permetta di intervenire con tempestività ed efficienza, evitando che le macchine continuino a circolare o che le paratie lungo il corso del torrente, che regolano il deflusso, vengano azionate con tempestività. Non vengono effettuati gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia del tratto tombinato che attraversa la città capoluogo.
L’unica istituzione che ha da subito affiancato i cittadini in questa lotta è stato il consiglio di zona 9, non a caso l’unico a Milano guidato dalle forze di sinistra. I consiglieri di zona e la presidente Uguccioni, ancora prima della grande esondazione di Settembre, avevano chiesto ai tecnici di monitorare i cantieri della metro 5, e passata la marea di fango hanno immediatamente affiancato il comitato nella richiesta di risarcimenti. Il consiglio di zona ha promosso svariati incontri, ai quali ho partecipato, nei quali ogni volta tecnici e politici non hanno fatto altro che ricordare la storia di questa tragedia politica che viviamo sulla nostra pelle da 40 anni, promettendo soluzioni assurde, come la costruzione del canale scolmatore di nord-est, che andrebbe a gravare e ad aggravare la situazione del Lambro Settentrionale che come tutti sapete vive una situazione simile al Seveso (cioè esonda già per conto suo).
E’ per questo motivo che il nostro Comitato ti chiede di inserire nel programma e nelle azioni della tua amministrazione l’attenzione che questa situazione deve avere. Chiediamo che si trovino soluzioni sia temporanee,che strategiche e strutturali e si avviino con tempestività i bandi di gara e le gare di appalto affinché si recuperino i ritardi sin qui accumulati e si risolva il problema definitivamente. Chiediamo l’attenzione che questa zona di Milano merita, chiediamo di non finire 10 volte l’anno sommersi dal fango. Chiediamo che il Seveso divenga priorità per la città di Expo 2015.
Noi continueremo la nostra battaglia, nei prossimi giorni saremo nei mercati per far firmare la petizione che trovate sul nostro sito www.stopseveso.blogspot.com, consapevoli, siamo sicuri, che Giuliano Pisapia insieme alle forze politiche che lo sostengono, da domani saranno ancora più vicine a questa battaglia contro la politica dell’indifferenza e dell’ incompetenza del centrodestra.
mercoledì 9 marzo 2011
L'OBBEDIENZA CIVILE
martedì 8 marzo 2011
LA CHIESA COSÌ LONTANA DALLA REALTÀ
GIOVANI QUARANTENNI E 43000 NUOVI ISCRITTI
Innanzitutto, ed è il motivo più superficiale, la questione generazionale. Ed Milliband, classe 1969, è il più giovane leader laburista dal dopoguerra (di poco più giovane del Tony Blair del 1994). Ha sconfitto due compagni di partito poco più che quarantenni, che rappresentavano la continuità neolaburista, e ha fatto della parola generation l'incipit e la chiave di volta del suo primo discorso da party leader, a settembre del 2010. Qui, a dispetto dei distinguo nostrani, la questione puramente anagrafica è sintomo di salute di un partito degno di questo nome, così come conta la responsabilità della sconfitta elettorale: Brown si ritira in buon ordine ed entra in scena chi ha la forza e il carisma di rappresentare il rinnovamento.
VIA IL LISTINO E PIU' DONNE IN REGIONE
ALZERANNO IL CANONE RAI?
UNA COMUNICAZIONE DA 25%
LA SANTANCHE' E' UNA BRUTTA PERSONA
«Se i magistrati avessero impiegato per le ricerche le stesse risorse e tecnologie che hanno speso per indagare sul Presidente Berlusconi e le ragazze dell’Olgettina, forse Yara sarebbe ancora viva». Daniela Santanchè
lunedì 7 marzo 2011
BATMAN, LA DINASTIA MORATTI, MILANO E GOTHAM CITY
823 EURI (SE NON LAVORI GRATIS)
Da Nord a Sud ampie le differenze. La retribuzione media dei dipendenti neoassunti Under 30 in Italia è di 823 euro, ma con forti differenziazioni territoriali: al Nord la media è di 876 euro, oltre il 6% in più, nel Mezzogiorno non raggiunge i 750 euro. Quasi 130 euro di differenza.
Il gender pay gap si avverte sin dall’inizio. Mentre i maschi neoassunti sfiorano in media i 900 euro mensili, le ragazze si fermano a 750 euro: un gap di quasi 150 euro che tenderà ad aumentare nel corso della carriera lavorativa.
venerdì 4 marzo 2011
SILVIO FOREVER
PISAPIA GETTA FANGO E SBAGLIA
- Pisapia è stato parlamentare della Repubblica (con Rifondazione, fra l'altro). Come mai non ha chiesto prima alla compagna di lasciare la casa?
- Come mai ha tirato in mezzo la macchina del fango, quando invece a gettare fango è stato lui, dicendo che la casa era stata disdetta più di tre mesi prima, ed invece la raccomandata è stata mandata il giorno stesso della pubblicazione delle liste?
- Come mai non si accorge di stare danneggiando la coalizione?
- Come mai i perbenisti che s'indignano per le piazze, ora non dicono niente?
- Come mai si affollano come tante formichine al teatro Dal Verme per ascoltare uno che si è rivelato poco onesto?
E NON SENTIRLI
NIENTE PIU' SCONTI SUI LIBRI, PER PAURA DEI SUPERMERCATI
5000 CASE SFITTE
Quando votiamo, ricordiamoci di queste cose.
L'ASSESSORE E' PSICOLOGA? MA PROPRIO
Mi pare di ricordare che fra le cose scritte su una tavoletta di pietra qualche tempo fa ci fosse scritto non dire falsa testimonianza, ma potrei sbagliarmi.
P.s. chissà se l'assessore Rizzi sarà "bella paciarotta", come il suo predecessore all'assessorato per lo sport.
giovedì 3 marzo 2011
SPRECO DI SOLDI, PAURA DELL'ACQUA
COSI' NON SI VINCE MAI, PROPRIO MAI
mercoledì 2 marzo 2011
LEGHISTI CONTRO I MALATI DI CANCRO
martedì 1 marzo 2011
VERDI REGALI (E NON SONO LEGHISTI)
PUBBLICO, PRIVATO E GIGANTI DAI PIEDI D'ARGILLA
la nostra indignazione (dei cristiani, ndr) “non è edificante”, perché il giudizio spetta solo a Dio. “A far male alla società – spiega, testualmente, il presule – sono i Dico, la legislazione laicista, la moralità teorizzata e praticata da quanti ci inondano di chiacchiere sulla rilevanza pubblica di taluni comportamenti privati”
COME L'ACQUA, GUAI A CHI AVVELENA QUELLA DEI RUBINETTI
Quando nostra figlia è arrivata all’età della scuola io e mia moglie ne abbiamo parlato e abbiamo deciso: scuola pubblica. Potevamo permetterci di scegliere e abbiamo scelto. Abbiamo pensato che fosse giusto così, per lei. E’ nostra figlia ed è la persona a cui teniamo di più al mondo ma è anche una bimba italiana e l’Italia ha una Scuola Pubblica. Sapevamo di inserirla in una realtà problematica ma era proprio quello il motivo della scelta.
Un luogo pubblico, che fosse di sua proprietà in quanto giovane cittadina, che non fosse gestito come un’azienda e che non basasse i suoi principi su una dottrina religiosa per quanto ogni religione venisse accolta. Un luogo pubblico, di tutti e per tutti, scenario di conquiste e di errori, di piccole miserie e di grandi orizzonti, teatro di diversi saperi e di diverse ignoranze. C’è da imparare anche dalle ignoranze, non solo dai saperi selezionati. La scuola è per tutti, deve essere per tutti, è bello che sia così, è una grande conquista avere una scuola pubblica, specialmente quella dell’obbligo.
Io li ho visti i paesi dove la scuola pubblica è solo una parola, si sta peggio anche se una minoranza esigua sta col sedere al calduccio e impara tre lingue. A che serve sapere tre lingue se non sai come parlare con uno diverso da te ? Il nostro presidente del consiglio dicendo quello che ha detto offende milioni di famiglie e migliaia di persone che all’insegnamento dedicano il loro tempo migliore, con cura, con affetto vero per quei ragazzi.
Tra le persone che conosco e tra i miei parenti ci sono stati e ci sono professori di scuola, maestre, ho una cugina che è insegnante di sostegno in una scuola di provincia. Li sento parlare e non sono dei cinici, fanno il loro lavoro con passione civile tra mille difficoltà e per la maggior parte degli insegnanti della scuola pubblica è così. Perchè offenderli? Perchè demotivarli? Perché usare un termine come “inculcare”? E’ una parola brutta che parla di un mondo che non deve esistere più.
La scuola pubblica non è in competizione con le scuole private, non è la lotta tra Rai e Mediaset o tra due supermercati per conquistarsi uno spettatore o un cliente in più, non mettiamola su questo piano...
La scuola di Stato è quella che si finanzia con le tasse dei cittadini, anche di quelli che non hanno figli e anche di quelli che mandano i figli alla scuola privata, è questo il punto. E’ una conquista, è come l’acqua che ti arriva al rubinetto: poi ognuno può comprarsi l’acqua minerale che preferisce ma guai a chi avvelena l’acqua del rubinetto per vendere più acque minerali.
E’ una conquista della civiltà che diventa un diritto nel momento in cui viene sancito. Ma era un diritto di tutti i bambini già prima, solo che andava conquistato, andava affermato. La scuola pubblica va difesa, curata, migliorata.
In quanto idea, e poi proprio in quanto scuola: coi banchi gli insegnanti i ragazzi le lavagne. Bisogna amarla, ed esserne fieri.