lunedì 25 giugno 2012
DIVERTENTE
Che poi, a ben pensarci, la cosa divertente è che accusano Renzi di essere di destra e poi si vogliono alleare con Casini. Io lo trovo curioso.
NELLA LOGICA DELLE COSE
Nella logica delle cose ci sta un patto fra pd e suoi elettori prima che con chiunque altro. Soprattutto con gli elettori giovani, che ci guardano con ribrezzo, a tratti, proprio perché ci facciamo guidare molto dalla logica e poco dalla passione.
Nella logica delle cose ci sta che il rinnovamento della classe dirigente passa anche dalle primarie per i parlamentari e dalla riforma della legge elettorale. Era nella logica delle cose cambiarla in questi mesi, per ridare un minimo di credibilità alla politica.
Nella logica delle cose ci sarebbe parlare di consumo di suolo e redistribuzione del reddito, mercato del lavoro non duale e riforme istituzionali, diminuzione delle diseguaglianze e innovazione, potenziamento della scuola pubblica e fondi per la ricerca. E' nella logica delle cose che Casini non sia d'accordo con molte delle cose che proponiamo (perché è nella logica delle cose che il genero di Caltagirone il suolo lo usi come bancomat).
Nella logica delle cose il patto tra progressisti e i moderati è già il Pd. Nella logica delle cose cercarlo in outsourcing è una sconfitta politica.
Nella logica delle cose ci sta il rispetto dello Statuto. Che dice tre mandati. Il 10% di deroghe sono una norma, non una deroga. E quindi non c'è una logica delle cose.
Nella logica delle cose il patto costituente lo si fa su punti precisi, senza condizioni su altri. Perché è nella logica delle cose che se, e ripeto se, vinciamo le elezioni e poi chiediamo accordi, qualcuno affezionato alla prima repubblica chieda in cambio altro. Ed è nella logica delle cose che se si vuol cambiare questo Paese i compromessi da fare devono essere ridotti all'osso.
Nella logica delle cose di sinistra stiamo provando in tutti i modi, fra insulti a Renzi e stalking a Casini, a far vedere che non siamo cambiati di una virgola. Ed è nella logica delle cose che questo accada, visto che effettivamente i protagonisti della storia non sono cambiati di una virgola.
Nella logica delle cose Pirlo ieri non avrebbe tirato quel meraviglioso rigore. Non è logico osare così. Nella logica delle cose c'è che si vince senza usare la logica, ma affidandosi all'estro. Non c'è spazio per il coraggio nella logica delle cose.
Mi scuserete se nella logica delle cose mi incazzo. E nella mia logica delle cose più mi incazzo più mi impegno. Perché è nella logica delle cose che questo partito deve svoltare ribaltando la logica delle cose.
Ritornando a perdere una logica e a ritrovare la passione. Quella per le persone. Quella per chi è in difficoltà. Quella per la terra dove camminiamo e coltiviamo. Quella per i nostri figli, che non ci sono ancora, ma per i quali sentiamo già una immensa responsabilità sulle spalle.
Nella logica delle cose ci sta che il rinnovamento della classe dirigente passa anche dalle primarie per i parlamentari e dalla riforma della legge elettorale. Era nella logica delle cose cambiarla in questi mesi, per ridare un minimo di credibilità alla politica.
Nella logica delle cose ci sarebbe parlare di consumo di suolo e redistribuzione del reddito, mercato del lavoro non duale e riforme istituzionali, diminuzione delle diseguaglianze e innovazione, potenziamento della scuola pubblica e fondi per la ricerca. E' nella logica delle cose che Casini non sia d'accordo con molte delle cose che proponiamo (perché è nella logica delle cose che il genero di Caltagirone il suolo lo usi come bancomat).
Nella logica delle cose il patto tra progressisti e i moderati è già il Pd. Nella logica delle cose cercarlo in outsourcing è una sconfitta politica.
Nella logica delle cose ci sta il rispetto dello Statuto. Che dice tre mandati. Il 10% di deroghe sono una norma, non una deroga. E quindi non c'è una logica delle cose.
Nella logica delle cose il patto costituente lo si fa su punti precisi, senza condizioni su altri. Perché è nella logica delle cose che se, e ripeto se, vinciamo le elezioni e poi chiediamo accordi, qualcuno affezionato alla prima repubblica chieda in cambio altro. Ed è nella logica delle cose che se si vuol cambiare questo Paese i compromessi da fare devono essere ridotti all'osso.
Nella logica delle cose di sinistra stiamo provando in tutti i modi, fra insulti a Renzi e stalking a Casini, a far vedere che non siamo cambiati di una virgola. Ed è nella logica delle cose che questo accada, visto che effettivamente i protagonisti della storia non sono cambiati di una virgola.
Nella logica delle cose Pirlo ieri non avrebbe tirato quel meraviglioso rigore. Non è logico osare così. Nella logica delle cose c'è che si vince senza usare la logica, ma affidandosi all'estro. Non c'è spazio per il coraggio nella logica delle cose.
Mi scuserete se nella logica delle cose mi incazzo. E nella mia logica delle cose più mi incazzo più mi impegno. Perché è nella logica delle cose che questo partito deve svoltare ribaltando la logica delle cose.
Ritornando a perdere una logica e a ritrovare la passione. Quella per le persone. Quella per chi è in difficoltà. Quella per la terra dove camminiamo e coltiviamo. Quella per i nostri figli, che non ci sono ancora, ma per i quali sentiamo già una immensa responsabilità sulle spalle.
OOOPS
Ma vuoi vedere che non sono poi tanto diversi dagli altri. E che la soluzione non è quella, ma cambiare i partiti da dentro con idee e non con annunci senza un briciolo di visione dietro?
IL 10%, MA ANCHE NO
La proposta del 10% di deroghe è irricevibile. Ha ragione Fabio Chiusi. O me o le deroghe.
Il Partito democratico promuove la trasparenza e il ricambio nelle cariche politiche e istituzionali. (…) Non è ricandidabile da parte del Partito Democratico per la carica di componente del Parlamento nazionale ed europeo chi ha ricoperto detta carica per la durata di tre mandati. (…) Eventuali deroghe devono essere deliberate dal Coordinamento nazionale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei suoi componenti, su proposta motivata dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente all’organo istituzionale per il quale la deroga viene richiesta. (..) La deroga può essere concessa soltanto sulla base di una relazione che evidenzi in maniera analitica il contributo fondamentale che, in virtù dall’esperienza politico‐istituzionale, delle competenze e della capacità di lavoro, il soggetto per il quale viene richiesta la deroga potrà dare nel successivo mandato. La deroga può essere concessa, su richiesta esclusiva degli interessati, per un numero di casi non superiore, nella stessa elezione, al 10 per cento degli eletti del Partito Democratico nella corrispondente tornata elettorale precedente.Seriamente ci vogliono far credere che chi ci ha fatto perdere per anni possa dare ancora un contributo fondamentale alla causa? La sensazione che ho io, eventualmente, è esattamente l'opposta. Ricandidare le cariatidi ci fa perdere voti. Perché non è che ci troviamo di fronte a Obama o Milliband, ma a persone che hanno perso tutto quello che potevano perdere. E anche Zapatero e Blair e Clinton, dopo due mandati, hanno fatto un bel passo indietro, you know?
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