In questi giorni è evidente, non solo per l'Italia, ma in Italia in modo particolare, quanto questa crisi economica sia in realtà dovuta e permessa da una profonda crisi politica.
La lentezza dell'Europa, quando invece servirebbe accellerare, finiremo per pagarla cara.
In Italia però il problema si manifesta nel profondo, perché un governo alla fine di un ciclo non è in grado di fare proposte, di qualsiasi tipo, al paese. Non è in grado di programmare un rientro del debito pubblico aggiungendo sul binario a fianco le misure, essenziali, per la crescita.
Sono dei pavidi, mancano di coraggio, a destra e, purtroppo troppo spesso, anche a sinistra.
Mi viene da pensare che quello che sostenave Renzi, che ci dovevamo occupare di quello che non faceva B. di giorno, non delle sue frequentazioni notturne, fosse vero. Perchè un premier irriso dai mercati, un paese sotto scacco con lo spread che vola alla faccia della manovra, avrebbe bisogno di classi dirigenti coraggiose, che sappiano guardare al di là del proprio naso.
E mi rivolgo soprattutto al Pd, domandandomi come possono persone in deroga ad un regolamento che prevederebbe al massimo tre legislature guardare al di là del proprio naso, se non riescono nemmeno ad accorgersi che la poltrona dove sono seduti ora spetterebbe a qualcun altro, se solo si fosse minimamente onesti con sè stessi e giusti.