lunedì 12 settembre 2011

IO LA SFILATA ALLA LOGGIA L'AVREI FATTA FARE

Sulla polemica della sfilata alla loggia dei mercanti vorrei dire che a me, alcuni veti, hanno stufato.
Abbiamo vinto le elezioni con la promessa di far vivere di nuovo la città, abbiamo detto che volevamo riportare le persone nelle piazze, i grandi eventi nelle vie, i grandi concerti nei luoghi adeguati.
Far vivere la città dunque, ovviamente rispettando i luoghi e le esigenze di tutti.
Ma mi chiedo, qual'è il limite?
Fin quando la loggia dei mercanti non si potrà utilizzare, in modo decoroso e rispettoso del luogo, perché l'Anpi non vuole?
Fin quando i concerti a San Siro dovranno essere a basso volume e finire presto? Chi ha comprato lì la casa forse non sapeva dove stava andando ad abitare?
Chi ha la casa ai Navigli sa che se si eliminano i locali la casa perderà valore, con tutta la zona?
Fino a che punto l'intolleranza per la vita sociale, che porta con se inevitabilmente un po' di confusione in più, ci può costringere a stare in casa perché nella città non è possibile far nulla?
Ecco, io credo che, attirandosi anche qualche critica, una città europea (parola molto in uso ma poco compresa) come Milano dovrebbe garantire accoglienza per le vie del centro la sera, locali in luoghi adatti, manifestazioni ed eventi messi al primo posto rispetto alle lamentele dei comitati di residenti, delle associazioni di partigiani, dei sindacati, di chi detiene il potere e vuole mantenere le cose come stanno. Dicono si chiami riformismo.