giovedì 18 aprile 2013

DA QUI NON ME NE VADO

Io una promessa la faccio a tutti i miei amici e le mie amiche che pensavano che il Pd fosse il loro partito e che mi seguono chi da più vicino, chi da più lontano. Da qui non me ne vado, non lo lascio ostaggio di questo manipolo di sconnessi dalla realtà per i quali non mi sfiora nemmeno il problema della sindrome di Stoccolma. Continuerò a stare qui dentro, a lottare, a discutere, a scontrarmi, a utilizzare serate e tempo libero, a svolgere il mio ruolo in Consiglio di Zona, a organizzare incontri, ad andare al mercato, a spiegare, ad ascoltare, a postare e twittare.
Fin quando il Pd non sarà il Partito che avevate guardato con speranza e che abbiamo creduto potesse rappresentare il futuro. Il nostro futuro.
No, punto i piedi. Da qui io non me ne vado.

IO SONO DEL PD, I FRANCHI TIRATORI SONO GLI ALTRI

LA POLITICA, LE SCELTE, LA SPERANZA

Stasera è dura. Durissima.
Perché la proposta di Marini racconta di una politica lontana anni luce da come la intendo io.
Racconta di un Pd che non ha alcun contatto con la sua base sociale, raggomitolato e attorcigliato su se stesso e sui suoi peggiori difetti, incapace di uscire dall'angolo in cui si è messo, o, meglio, nel quale una classe dirigente ce lo ha messo.
Sono iscritto a questo partito, orgogliosamente, soprattutto oggi, soprattutto stasera, che sembra ridotto a brandelli, incapace di intendere e di volere, dopo aver tradito se stesso e le ragioni per cui è nato nel 2007.
La politica è fatta di scelte, che devono avere come unico obiettivo quello di migliorare la vita delle persone.
La politica è servizio, è prendersi cura della propria comunità, è costruzione di un futuro migliore, è suscitare speranza nelle persone che si incontrano per strada.
La politica è non tirarsi mai indietro, metterci sempre la faccia.
La politica è ascolto che si intreccia con la parola, è l'intuizione di una bella idea e la fatica di una quotidianità non sempre semplice da decifrare.
La politica è comunità, collegialità, merito. La politica è la bellezza di un incontro con qualcuno che ti insegna qualcosa.
La politica è ambizione e umiltà.

Non c'è nulla di tutto questo nella scelta fatta oggi, nella modalità con la quale è stata presentata. Non c'è futuro, non c'è comunità, non c'è condivisione, non c'è speranza.

Ma non daremo la soddisfazione di lasciargli in mano il nostro Pd.
C'è da mettere da parte i personalismi e dimostrare che ci sono due generazioni pronte a rilanciare questa straordinaria avventura fatta di persone straordinarie.
Ripartiamo da qui. Da Francesco e Pippo che hanno votato contro. Da Matteo che si è messo di traverso.
Ritroviamo almeno noi un senso di comunità e prepariamoci allo scontro. Che dovrà essere necessariamente generazionale. Senza perdere mai di vista il senso di tutto questo: fare scelte, migliorare la vita delle persone, costruire futuro.