mercoledì 26 gennaio 2011

50 MILIONI IN CONSULENZE ALLA C***O O UN PIANO PER IL SEVESO?

Un comunicato stampa di Beatrice Uguccioni, presidente del consiglio di zona 9, sulle consulenze d'oro della giunta Moratti.
L’uso spregiudicato delle consulenze è l’esempio lampante dell’incapacità di amministrare una città" afferma Beatrice Uguccioni, Presidente del Consiglio di Zona 9 commentando il caso delle consulenze d'oro. "E’ mai possibile che le professionalità interne al Comune di Milano non siano in grado di progettare, elaborare idee e realizzare interventi? Non credo proprio. Penso, invece, che in questi 5 anni le tante professionalità interne non siano state valorizzate, ma anzi siano state messe in disparte. E questo è gravissimo. E francamente non mi interessa nulla se, come afferma il sindaco, le consulenze siano state ridotte. Il dato è che sono stati spesi 50milioni di euro e la domanda è: il cittadino milanese che giovamento ne ha avuto? Io dico: nessuno. Per andare nello specifico: servono davvero 400mila euro per sensibilizzare i padroni dei cani all'uso della paletta? Servivano veramente 530mila euro per promuovere tra le altre cose i progetti per le luminarie natalizie, peraltro poste solo in centro, alla faccia delle cosiddette periferie?Sono sconcerta dalla superficialità della Giunta che ora, con il bilancio ancora da approvare, si permette di dire che c'è la crisi e che quindi occorre tagliare i fondi da destinare ai servizi per i cittadini. Caro Sindaco, cari Assessori vi siete accorti adesso che la coperta è corta? Cosa si sarebbe potuto fare con 50milioni di euro? Qualche suggerimento ce l'ho. Forse sistemare qualche scuola che sta cadendo a pezzi? La Zona 9 ha già fornito un preciso elenco. Forse restaurare la preziosa Villa Litta gioiello semi abbandonato? Addirittura realizzare l'opera che avrebbe eliminato le esondazioni del Seveso che a settembre ha devastato la metropolitana, causando milioni di euro di danni? Il Comune avrebbe dovuto investire "solo" 35milioni di euro! Gia! che ingenua, se avessero investito in progetti a favore dei cittadini con cosa avrebbero pagato per esempio il lettore ufficiale della cerimonia degli Ambrogini?" conclude Uguccioni

BARRICATE

Sull'accordo Fiat se ne è dette di tutti i colori, facendo come facciamo dal 1994 in Italia: ci siamo divisi in due fazioni e scontrandosi muro contro muro, senza nemmeno fermarsi un attimo a riflettere, senza nemmeno fermarsi un attimo a pensare alla sofferenza, alla dignità, alla vita di chi in catena di montaggio ci lavora.
E' molto semplice affrontare i problemi così, dietro lo scudo di una ideologia, in una barricata, ma credo che i nostri tempi richiedano approfondimenti più seri, liberi da schemi precostituiti e che vadano davvero incontro alle esigenze di chi lavora (fra le quali c'è anche tenersi il posto di lavoro, come ha detto in modo un po' semplicistico Renzi).
Io di diritto del lavoro non me ne intendo, credo che ci siano nell'accordo cose giuste (pause) e cose sbagliate (malattia, sciopero), e che sia stato comunque posto in modo sbagliato da Marchionne, e utilizzato in maniera sbagliata dalla Fiom.
Qui trovate un'ottima analisi del voto.

MONDADORI SI RIVOLTA NELLA TOMBA

E alla fine, Roberto Saviano, se ne va dalla casa editrice di B., dalla Mondadori, che a quanto pare, come linea editoriale, sta pian piano diventando come Mediaset, prendendo le sembianze del padrone (o della figlia del pradrone).