La faccenda chiama irrimediabilmente tutti noi ad una riflessione su noi stessi.
Sul nostro essere uomini.
Sulle capacità.
Di rispettare quella immensa complessità, a volte per noi inafferrabile, naturalmente femminile.
Di sorprenderci per la forza e la resistenza che sono in grado produrre da quei corpi che mai dovrebbero diventare oggetto.
Della fragilità di cui per nessun motivo dovremmo approfittare, perché il nostro compito è proteggerla come un tesoro prezioso.
Di utilizzare la nostra forza per abbracciare, proteggere, parare i colpi che la vita tira, fare i conti con noi stessi, controllarci.
Di non aver paura di guardarsi negli occhi, confrontandosi, affrontando anche le peggiori paure e insicurezze che teniamo dentro, come se questo ci rendesse più maschi, mentre ci rende solo più disumani.
Di non scadere in quella maledetta dimensione di consumo e possesso, perché è solo da quella dimensione che scaturisce questa violenza che noi per primi, uomini, dovremmo ripudiare, allontanare, denunciare.
La faccenda riguarda noi. Riguarda il nostro essere uomini. Non si può far finta di niente. Via dalla violenza.