mercoledì 19 gennaio 2011

DA SOLI NON CI ARRIVANO

Pierfrancesco Maran (consigliere PD), live dal consiglio comunale:
In Consiglio Comunale stiamo presentando emendamenti al bilancio per finanziare interventi contro le esondazioni di Seveso, Lambro e per monitorare la falda acquifera. Ma il centrodestra ce li boccia, ricordiamocene alla prossima esondazione
Capito perchè abbiamo fatto un Comitato? perchè a quanto pare da soli proprio non ci arrivano.

SEVESO, RIUNIONE DEI TECNICI, NULLA DI FATTO

Mi scuso se nel report ci sono errori, inadeguatezze, o cantonate, ma seguire la riunione di ieri, per uno che non è un tecnico, non è stato semplicissimo. Mi scuso anche per la lunghezza, ma non saprei che parti tagliare, ad ogni modo ecco quello che è successo, fra parentesi in corsivo i miei piccoli commenti:
Il primo a parlare è stato l’ingegner Brown, di MM:
Fa ancora una volta la storia delle esondazioni, e sostiene (anche io che non sono ingegnere lo capisco) che le cause delle esondazioni sono edificazioni – cementificazioni che hanno reso il terreno impermeabilizzato.
Sostiene che MM stia iniziando a compiere pratiche che hanno tempi di ritorno di dieci anni, facendo interventi che possano bloccare alcuni fenomeni, abbassando le frequenze di esondazione. (scopro dopo che si sta riferendo all’adeguamento del 20% dello scolmatore di nord ovest, che non serve a nulla).
L’ingegnere sostiene che sia meglio pensare a piccole opere che possano risolvere piccoli problemi e che  non si può puntare subito (subito? È quarant’anni che esonda  il Seveso) alla soluzione definitiva. MM si sta perciò muovendo per  interventi che diano risultato in tempi brevi, coinvolgendo tutti gli enti.
È stato deciso, per gli interventi cui ha fatto riferimento l’ingegnere, di dividere il Seveso in due rami
1.       Da alpi a scolmatore nord ovest  (se ne occuperà l’Aipo)
2.       Da tombinatura a foce. (di competenza MM)
L’ingegnere va avanti nella disamina, illuminandoci sul fatto che la tombinatura milanese è insufficiente (mi verrebbe da dire, grazie al c***o), e che quindi per risolvere il problema servirebbero interventi che azzerino le portate che da monte arrivano a Milano, come la vasca di laminazione a Senago e/o il raddoppio dello scolmatore di nord ovest, ma sono di difficile realizzazione, poiché ci sono troppi ostacoli.
L’ingegnere a nome della MM propone queste soluzioni:
-          Aumentare capacità di portata del tratto tombinato della città di Milano.
-          Intervenire sul territorio, con la costruzione di vasche di laminazione, per laminare (che significa trattenere le piene per poi trasferirle a valle). Stanno esaminando situazioni territoriali e pgt. (nessuno mai che dica che un progetto si stia concretizzando)
-          Trovare luoghi dove trattenere emissioni proprio vicino ai luoghi dove esce il Seveso
MM si sta incontrando con Aipo, e prevede di presentare un piano al comune di Milano in tempi brevi (questa l'ho già sentita qualche mese fa, temo che il loro breve non corrisponda al mio).
E' stata poi la volta dell'Aipo, attrverso l'ing. La Montagna:
È stato commissionato lo studio ad un prof del Politecnico, Poletti (Paoleti) per risolvere il problema.
Per il raddoppio del canale scolmatore c’è un progetto pronto, ma il blocco dei fondi Fas (da parte del governo Berlusconi) non lo ha fatto partire. Aipo è l'unico ente che ha messo i soldi, 17 milioni, dandoli alla provincia, che sta definendo l’appalto per partire con i lavori.
Da Dicembre l'Aipo è l'ente responsabile del bacino idrico del Seveso, quindi anche dei permessi per le immissioni di scarichi nel corso d'acqua; l'ing. dice che attualmente i corsi d’acqua lombardi sono al massimo delle loro possibilità, ed ogni immissione ulteriore può variare equilibri fragili già di loro.
Domanda di un cittadino: nel piano è prevista una attenzione che eviti l’allagamento delle cantine della zona, anche quando piove e non esce il Seveso?
Risposta: Bisognerebbe analizzare situazione per situazione riguardo gli allagamenti, perchè le cause possono essere tante.
Lo scoppio dei chiusini invece è dovuto esclusivamente alla piena del Seveso. Il problema è che l’aipo ha avuto ridotti i finanziamenti del 35% in 5 anni.
Bisogna sottolineare però che l’accordo di programma del 2009 prevede una serie di azioni.
  1. Laminazioni piccole, 
  2. micro polarizzazione (da fare entro il 2017, altrimenti ci sarà una sanzione dell'Unione Europea) [micropolarizzazione: ogni drenaggio urbano deve essere dotato di casse (piccole vasche), che riescano a polarizzare le portate di piena del drenaggio urbano.]
Secondo l'ingegnere è l’insieme di tutte le azioni che porta alla soluzione, raddoppio scolmatore, vasche laminazione, micro polarizzazione. Nessuna è alternativa di un’altra. (se cominciassero a farne qualcuna però, magari non sarebbe male, per cominciare).
Ha poi parlato il rappresentante di IANOMI:
Gestiscono depuratore Bresso e raccolta acque. Dicono che le fognature sono determinante nella formazione delle piene nei corsi d’acqua.
Partono dal presupposto (a questo punto giusto) che puntare sulla realizzazione di mega bacini di raccolta acque non è sufficiente, essendo anche di difficile attuazione, perciò un contributo essenziale può venire dalla micro polarizzazione diffusa, sfruttando tutti i livelli per trattenere l'acqua di pioggia affinché non arrivi nel corso d’acqua.
Da dieci anni alle nuove lottizzazioni si arriva ad imporre non solo la costruzione della vasca, quando serve, ma anche che le acque meteoriche vengano prese separatamente e finiscano in batterie apposite. Purtroppo il livello di urbanizzazione del territorio è sfuggito nei decenni scorsi, e oggi si chiude la stalla quando i buoi sono scappati.  Questo fa sì che questi nuovi accorgimenti servano fino ad un certo punto. Si dovrebbe pensare ad incentivi per favorire azioni di questo tipo sull’edilizia già esistenti con contributi modesti.
Le opere che propongono sono piccole, ma hanno fattibilità concreta. (mi sembrano quelli che sono riusciti ad andare un attimo più sul concreto
  1. Per Varedo vogliono dismettere il depuratore, perché è vecchio, prevedendo che le acque raccolte dal sistema di collettamento attuale vengano dirottate verso Pero, non arrivando più nel Seveso.  Propongono di utilizzare la capacità drenante della rete di collettori utilizzati a mezzo servizio, cosicché possano invasarsi di più, dando la possibilità, in zona Varedo, di fare una vasca di polarizzazione da 30000 m3, per dare un piccolo contributo.
  2. Stesso ragionamento per il depuratore di Bresso. Anche qui c’è una rete di collettori, che hanno una capacità di i 7-8 m3/s (contro i 3-4 m3 al secondo di Palazzolo). A Bresso Ianomi metterebbe a disposizione un'area di 20000 m2, in posizione favorevole rispetto alle pendenze naturali del terreno, quindi utilizzabile in profondità e superficie, realizzando una vasca da 80000-100000 m3, con un vantaggio: le acque del Seveso puzzano e sono cariche di inquinanti, nel caso di Bresso il fatto di realizzare vasca coperta avrebbe vantaggi in termini ambientali, perché le acque verrebbero ripulite, compattando e trattando gli agenti inquinanti.
Un rappresentante dell'ufficio tecnico della Provincia:
Fine 2010 provincia ha introiettato 17,2 mln di euro da Aipo.
Non è previsto il raddoppio, ma l’adeguamento del 20%. (Portata da 30m3/s a 36m3/s, a fronte di piene da 60-80 m3/s). Per l’accordo operativo la provincia sarà stazione appaltante, per l’appalto integrato e l'esecuzione dei lavori.
La provincia deve approvare il progetto definitivo, e poi avvierà le procedure per la gara di appalto integrato; a quel punto la ditta che vincerà, dovrà presentare il progetto esecutivo. Successivamente ci sarà il patto di gara. Essendo un’opera europea i tempi sono lunghi (qualche mese, solo per l'adeguamento che non serve a una mazza).
Ancora l'Ing. Brown:
Una scriteriata urbanizzazione ha fatto sì che il bacino Olona – Seveso – Lambro sia fra i più edificati del mondo. Progetti che prevedano il trasferimento di portate da un corso d’acqua ad un altro comporta gravi rischi. Il bacino è in crisi idrogeologica.
Una delle cose che emerge è che occorre dare una serie di strumenti per intervenire sulla gestione dell’urbanistica. Nello studio di MM verranno indicati i limiti che devono essere rispettati affinché i corsi d’acqua non vadano in crisi a causa delle cementificazioni e degli scarichi.
Questi sono interventi sul tessuto urbano futuro. 20 litri al secondo per ettaro è il limite adottato dal comune di Milano da 15 anni. (40 se esiste una laminazione  nella zona).
Pierluigi Angiuoni - comitato Stop Esonda Seveso
Il portavoce del comitato Seveso ha sottolineato la carenza di risposte concrete da parte dei tecnici, accusando il comune di Milano di aver messo a bilancio 68 mln di euro, che non verranno mai spoesi, per un'opera, lo scolmatore di nord-est, impossibile da fare, poichè causerebbe il collasso del Lambro.
Pierluigi ha anche sottolineato che nel contratto di fiume sono già previste micro polarizzazioni, risanamento delle acque per usi agricoli, reinserimento e riassorbimento acque nel territorio per rimpinguare la falda.

PER CONCLUDERE:
Ieri non è uscito niente di particolarmente sconvolgente, non ci sono in vista soluzioni, per non parlare dei soldi. La proposta di Ianomi è stata la più interessante e fattibile, non risolve il problema, ma sarebbe un piccolo passo in avanti.
Ringrazio Beatrice Uguccioni e i consiglieri del Partito Democratico di zona, che si stanno impegnando rispetto a questo tema, pur potendoci fare poco dal punto di vista delle decisioni, non governando nè il comune, nè la provincia, nè la regione. Senza di loro tutti questi incontri non ci sarebbero.
Ad ogni modo, c'è ancora da lottare, incontrarsi, fare manifestazioni ed eventi, per far sì che il problema venga risolto.

RIDATE LA SCORTA A CAVALLI

Mi unisco a chi si domanda sia il caso di revocare la scorta a Giulio Cavalli, attore impegnato da sempre nella lotta alle mafie nel nord, ora consigliere regionale dell'Idv.
Giusto ieri il consiglio regionale ha deciso di lasciare Pietrogino Pezzano alla guida della Asl 1 di Milano, con 31 voti contrari e 32 favorevoli, con i 33 dell'Udc assenti causa Casini a Milano.

15 ANNI DI VUOTO

Concita De Gregorio, oggi:
Esistono anche altre donne. Esiste San Suu Kyi, che dice: «Un’esistenza significativa va al di là della mera gratificazione di necessità materiali. Non tutto si può comprare col denaro, non tutti sono disposti ad essere comprati. Quando penso a un paese più ricco non penso alla ricchezza in denaro, penso alle minori sofferenze per le persone, al rispetto delle leggi, alla sicurezza di ciascuno, all’istruzione incoraggiata e capace di ampliare gli orizzonti. Questo è il sollievo di un popolo».
(...)
La vera domanda è perché gli italiani e le italiane gli consentano di rappresentarli. Il problema non è lui, siete voi. Quel che il mondo ci domanda è: perché lo votate? Non può essere un’inchiesta della magistratura a decretare la fine del berlusconismo, dobbiamo essere noi. E non può essere la censura dei suoi vizi senili a condannarlo, né l’accertamento dei reati che ha commesso: dei reati lasciate che si occupi la magistratura, i vizi lasciate che restino miserie private.
(...)
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