martedì 22 giugno 2010

CONTRO IL PORCELLUM

Campagna di Libertà e giustizia contro il porcellum, sperando che tutti noi potremo di nuovo votare per chi vogliamo, e non per chi i partiti ci impongono di votare.

POI PERO' LA VOTANO...

«Tutto si può dire, meno che questa sia una Finanziaria federalista... [...] Purtroppo è la Finanziaria nel suo complesso a non muoversi nella direzione del federalismo, ne tradisce i concetti cardine e cioè la libertà per gli enti locali unita al principio di responsabilità. [...] Rischiamo di condurre alla morte molte delle nostre città e dei nostri territori»

Attilio Fontana, sindaco di Varese, Lega Nord, Corriere della Sera, 22 giugno 2010.

Il guaio è che poi quella della Lega la votano, e poi manifesteranno contro, dicendo che loro non centravano niente...

NEXT GENERATION

Civati sul problema generazionale, una prospettiva un po' diversa, anche per me che ho preso sempre di petto il problema, ma l'analisi è interessante e mette di fronte ad un nuovo modo di affrontare il tutto, non con il solito scapoli-ammogliati (giovani-vecchi).
Non si ci si può fare spazio accanendosi contro i vecchi, ma proponendo idee nuove.
Per quanto mi riguarda continuo a darmi da fare, al circolo ed in zona 9, e imparo. Poi ogni tanto faccio anche qualcosa.

ROULETTE RUSSA

Referendum di Pomigliano:

  1. 10 minuti in meno di pausa (su 40), la pausa pranzo spostata a fine turno e sopprimibile, ore di straordinario triplicate (da 40 a 120), turnazioni che non consentono di vivere, ricatto sui primi 3 giorni di malattia e limitazione del diritto di sciopero
  2. Rimanere senza lavoro

La minaccia di portare la produzione in Polonia (o in Cina), dove il prezzo del lavoro è minore, consente di far accettare anche qui condizioni INTOLLERABILI, che scardinano anni di lotte dei lavoratori per una DIGNITA' DEL LAVORO.

Anzichè migliorare le condizioni lavorative dei paesi nei quali i diritti die lavoratori non sono ancora riconosciuti, i governi si fanno schiavizzare dalle imprese, abbassando la qualità qui da noi. Quando gli Stati riusciranno a non essere proni di fronte al mercato?

NUOVI COMPAGNI E NUOVE COMPAGNE?

Scalfarotto dice una cosa chiara: chissenefrega dei simboli, dei nomi (compagni, amici, cari, carissimi e chi più ne ha più ne metta).
Qui c'è gente che con disinvoltura ha cambiato sigle, ma è sempre la stessa.
Non sarà che dobbiamo cambiare persone e tenerci i simboli?

P.S. Al circolo scherzo sempre sul fatto che non mi devono chiamare compagno (perchè non sono comunista), ma tutti sanno che ci sono cose più serie da fare. Quando risolveremo i problemi dell'Italia (e quindi anche quelli del partito), allora potremo disquisire sulle nomenclature. I giovani democratici che si lamentano per un "compagni" pubblicamente non hanno capito nulla.