Scalfarotto dice una cosa chiara: chissenefrega dei simboli, dei nomi (compagni, amici, cari, carissimi e chi più ne ha più ne metta).
Qui c'è gente che con disinvoltura ha cambiato sigle, ma è sempre la stessa.
Non sarà che dobbiamo cambiare persone e tenerci i simboli?
P.S. Al circolo scherzo sempre sul fatto che non mi devono chiamare compagno (perchè non sono comunista), ma tutti sanno che ci sono cose più serie da fare. Quando risolveremo i problemi dell'Italia (e quindi anche quelli del partito), allora potremo disquisire sulle nomenclature. I giovani democratici che si lamentano per un "compagni" pubblicamente non hanno capito nulla.
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