La soluzione del rebus è davvero impossibile? Forse una chiave ci sarebbe. Sì al finanziamento pubblico, a patto che l’intero sistema dei partiti si sottoponga a una energica cura disintossicante (meno parlamentari nazionali e locali, meno rimborsi, nessun condannato per corruzione fra i candidati) e al controllo capillare di un ufficio composto da efferati ragionieri super partes, nominati a rotazione dal presidente della Repubblica. Se qualcuno avesse un’idea migliore la dica ora, o mugugni per sempre.Qui il resto.
giovedì 27 settembre 2012
FINANZIAMENTO AI PARTITI
Condivido ogni parola scritta oggi da Gramellini:
BOLLETTINO DI GUERRA/4
Continuo a pensare che o troviamo una soluzione a questo problema o questo Paese si andrà a schiantare. Non è possibile trattare giovani che hanno investito sulla propria formazione così. I dati che continuano ad arrivare sono sconfortanti. La riforma del Ministro Fornero non ha fatto abbastanza: ci sono troppi contratti e poche tutele. La proposta di Boeri poteva essere un buon punto di arrivo. Hanno preferito lasciare tutto così, questo è il prezzo che pagano sempre gli stessi.
CULTURA E PETROLIO
E' una cosa che dico da tempo. La cultura dovrebbe essere il core business, mentre invece, allo stato attuale delle cose, non c'è messa a sistema, non c'è digitalizzazione, non c'è una strategia per creare indotto, non c'è un investimento serio. C'è la politica che non è riuscita a stare al suo posto, ci sono professori universitari poco avvezzi all'innovazione e molto attenti alla propria cattedra impolverata, ci sono sovrintendenti scriteriati, ci sono tagli, ci sono giovani con contratti assurdi.
L'UE ci indica una strada. E' tempo che, finalmente, qualcuno la segua.
Avere il 70% del patrimonio artistico mondiale e spendere lo 0,2% di PIL per mantenerlo è un delitto per cui questa classe politica deve dare spiegazioni.
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