giovedì 24 marzo 2011

PACIFISTA, MA VOTO A FAVORE

Andrea Sarubbi è l'unico deputato del Pd, insieme a Furio Colombo, ad aver votato contro il trattato Libia - Italia.
Andrea Sarubbi dimostra con ogni post che scrive di essere un parlamentare onesto, che fa il suo dovere, ben ancorato a certi principi.
Andrea Sarubbi scrive questo sul suo sito, sul motivo per cui ha scelto di votare a favore dell'intervento italiano in Libia.

L’indice della mia mano sinistra oggi pesa più del solito: ha il peso della
sofferenza, a me finora ignota, che un obiettore prova autorizzando in
Parlamento un intervento militare. Qualcuno in Aula si è astenuto, qualcuno ha
addirittura votato contro, e naturalmente quell’accendersi di luci bianche e
rosse – mentre la mia era verde – ha interrogato ulteriormente la mia coscienza.
Che alla fine, però, si sente abbastanza serena: l’avverbio deriva dalla mia
fatica personale, dalla mia storia nonviolenta, dalle mie paure sull’evolversi
delle operazioni; l’aggettivo, invece, deriva dal fatto che nella situazione
data mi sento di aver fatto la cosa migliore. Paradossalmente, mi sentirei
peggio se mi fossi astenuto, perché astenersi in questo caso significava restare
a guardare: ho bene in mente la cronologia degli eventi e non ho dimenticato
come sono andate le cose. (...)

Qui trovate, e ve lo consiglio vivamente, il resto del suo ragionamento, che lo ha portato a votare in questo modo.

CODE DISUMANE DA MONZA A MILANO

L'incapacità italiana di portare a termine infrastrutture nei tempi previsti, l'incapacità della politica che ci mangia, ricade inesorabilmente anche in viale Zara, viale Fulvio Testi, viale Brianza.
E nessuno pagherà questo scandalo.

IL CROCIFISSO DA DIFENDERE A TUTTI I COSTI

Quando leggo cose come questa mi commuovo, per la grandezza di quello che ci sta scritto nel vangelo, per la grandezza di un uomo che ogni giorno si fa carico non solo della sua croce, ma di quelle di molti altri.
Sto parlando di don Ciotti che ieri sulla stampa dice una cosa dirompente per la sua semplicità:

I crocifissi da difendere, quelli veri, non sono quelli appesi ai muri delle
scuole. Sono altri. Sono uomini e donne che fanno fatica. Che non ce la fanno e
muoiono di stenti. E' verso di loro che non possiamo e non dobbiamo restare
indifferenti. E' verso di loro che dobbiamo concentrare i nostri sforzi.
(...)
Bisogna imparare a vivere con corresponsabilità, come i tanti e tanti volontari che dedicano il proprio tempo a un bene che non è esclusivamente loro, ma pubblico, di tutti quanti. Dobbiamo sentirci tutti chiamati in causa, nei grandi nuclei urbani come nei tanti piccoli paesi di provincia. La partecipazione è il primo passo in favore dei più deboli.


Ecco, nel mio piccolo, veramente piccolo, è il motivo per cui provo a fare politica, il motivo per cui la faccio nel Pd e non in altri partiti.
Qui trovate il resto dell'articolo.