Anziché discutere di temi, di proposte per il Paese, ci si limita al "Renzi è di destra", "Se vince Renzi non lo sostengo", "Renzi pensa solo a sé stesso", "Renzi è come Berlusconi" ecc. ecc.
Io trovo invece che, legittimamente, all'interno del nostro partito si stiano scontrando due modi di essere di sinistra: c'è Bersani che rappresenta un modello di socialdemocrazia continental-europea e Renzi, che si rifà più alle esperienze dei democratici anglosassoni, in modo anche abbastanza esplicito, anche sul piano comunicativo (la nuova versione del sito richiama quello di Obama).
Il PD ha perso l'ambizione di essere quello che invece dovrebbe essere nel suo dna: un partito che accoglie le differenze, che prova a far sintesi, che non ha paura di discutere.
Ad oggi, l'interprete migliore di questa ambizione è stato proprio il Segretario Bersani. Peccato che chi gli giri intorno faccia fatica ad essere coerente: pronto a osannare Obama per poi il secondo dopo dire che no, Renzi è di destra. Misteri democratici.