Come sapete è iniziato il congresso del Partito Democratico, che ci porterà, l'8 dicembre, a votare per il Segretario nazionale. Nel frattempo si sta procedendo a fare i congressi nei territori.
Cosa voterò al Congresso nazionale l'ho già deciso, ma gli dedicherò un post apposito settimana prossima proprio perché vorrei slegare il più possibile le due cose (e se tutti lo facessero ne guadagnerebbe la qualità del dibattito, ma tant'è, la libertà costa fatica).
Non affrontare insieme le cose per me significherà, con tutta probabilità, vista la scelta che ho deciso di fare per la Segreteria Nazionale, essere additato come non ortodosso dalle varie componenti. Ma continuo a tentare di pensare con la mia testa, senza schemi precostituiti e senza voler ricevere quelli che io chiamo "ordini di scuderia". Prima che mi piovano addosso critiche da tutti i fronti, non tutti, ovviamente, sono soldatini. Per fortuna.
Io voterò per David Gentili, consigliere comunale, Presidente della Commissione Antimafia a Palazzo Marino, coordinatore regionale di Avviso Pubblico.
Un PD in cui chi ha responsabilità se le prenda fino in fondo.
Un PD in cui la formazione, l'etica, l'attenzione per il territorio e per le periferie, si facciano largo rispetto ai poltronismi che si manifestano nelle loro svariate forme.
Un PD in cui la dimensione di comunità e di generosità prenda il sopravvento su quella dell'egoismo e del disfattismo fine a sé stesso.
Un PD in cui le aree di pensiero non si trasformino sempre in canne d'organo anti meritocratiche utili solo per il capo bastone di turno.
Un PD in cui si tenga conto della storia da cui si arriva, dell'impegno che tutti ci si mette, dell'esigenza di rinnovare e innovare.
Un PD in cui si dicano parole chiare sullo stato delle cose con sincerità, senza prendere in giro le persone e senza utilizzare slogan prefabbricati (male) facendo finta di essere stati fino al secondo prima sulla luna.
Un PD in cui si possa essere orgogliosi di essere democratici avendo anche la possibilità di capire le cose che, con tutta evidenza, non funzionano e non hanno funzionato.
Un PD in cui i territori e gli eletti siano fortemente rappresentati nei luoghi della decisione.
Un PD in cui chi sceglie di sostenere qualcuno poi non lo accoltella alle spalle il secondo dopo.
Un PD che rimetta al centro le persone e la loro passione e che metta nell'angolo chi gioca a Risiko sulla pelle di chi volantina, prepara assemblee, tiene aperti i circoli, anche con tutti i limiti del caso.
Un PD nel quale il sostegno a questo o a quello sia fatto in base alle proprie ragioni e non per le proprie convenienze.
Queste cose per me stanno alla base dell'azione politica, che poi viene in modo consequenziale e naturale, riguardo i temi sui quali dovremo confrontarci: il governo della città di Milano, Expo 2015, la città metropolitana, il ripensamento ed il rilancio del modo che abbiamo di stare sul territorio.
Per questo voto David. Perché è una persona libera, appassionata, cresciuta nella periferia, solida e rigorosa nel suo progetto e nelle battaglie che ha sempre condotto, aperta e disponibile al confronto con chi la pensa diversamente da lui. Intransigente verso le bassezze della politica ed attento a chi ci mette la faccia sempre e comunque.
Se pensate di partecipare al voto siete ancora in tempo. I circoli saranno aperti domani, sabato 26 ottobre, soprattutto nel pomeriggio. Lì potrete iscrivervi e votare, se lo ritenete giusto, per David. Qui trovate tutte le info.