martedì 31 agosto 2010

GIOVANI SCHIAVI

I giovani in questo paese sono costretti a stare a guardare.
Esce oggi un articolo di Repubblica che ci racconta (se mai ce ne fosse bisogno), che la disoccupazione giovanile arriva al 25%.
Qualche politico poi si dovrebbe accorgere che le uniche proposte lavorative fatte ai giovani oggi riguardano stage gratuiti nei quali si lavora 8 (quando va bene) ore al giorno, con la speranza di vedersi rinnovato il contratto (che poi ovviamente non sarà rinnovato, dato che l'azienda prenderà un nuovo stagista da non retribuire) o contratti a progetto di un mese, due mesi, sei mesi, che non prevedono diritti come ferie o malattia (se non lavori non ti pagano, anche se hai la broncopolmonite).
Forse bisognerebbe fare qualcosa, perchè se si continua così potrei cominciare a versare dei contributi a 35 anni, avendo lavorato per i 15 anni precedenti.

RIVOLUZIONE DEMOCRATICA

Rieccoci qui. Giusto ieri leggevo la lettera di Renzi, che con il suo modo un po' provocatorio sosteneva che bisogna mandare a casa tutti i dirigenti del Pd, e a chi mi diceva che non si può essere così disfattisti rispondevo che no, non è più il tempo dei personalismi, delle tattiche, delle correnti, è il tempo della rivoluzione democratica, della discussione sulle cose, sulla scuola, sulla sanità, sul federalismo (quello che unisce, non quello che divide), sulla giustizia, sul lavoro e sul precariato, sulla politica che deve uscire dalle nomine di tutti gli enti, entini ed entoni, sulla politica estera (non commenterò la visita di Gheddafi in Italia perchè penso, e spero, che si commenti da sè, sottolineo solo che il DITTATORE libico sta comprando l'Italia, dato che è il quinto azionista alla borsa di Milano, ed è in affari con B., per gli italiani che non arrivano a fine mese non vedo il vantaggio).
Questi dirigenti non sono in grado di vincere, se non con allenaze, basate su cosa? Perchè il Pd al momento non ha programmi che poi possono essere discussi con gli avversari. Prima del nuovo Ulivo, serve un nuovo Pd, e per un nuovo Pd servono nuovi dirigenti, e perche ci siano nuovi dirigenti se ne devono andare (come succede in tutto il resto d'Europa) quelli vecchi.
Ieri dicevo queste cose ed oggi Pippo Civati le dice uguali, forse scritte meglio e forse pensate in quel viaggio attraverso l'Italia che ha voluto fare, raccontandocelo giorno per giorno su l'Unità.
A proposito di Unità, firmate la campagna lanciata dalla direttrice Concita De Gregorio sulle pagine del giornale, per utilizzare le primarie nella scelta dei parlamentari, nel caso questa sciagurata legge dovesse rimanere. Sarebbe un bell'esercizio di democrazia.
Possiamo cominciare da lì il cambiamento...Bersani permetendo.

venerdì 6 agosto 2010

PENSIERI ESTIVI

Ultimamente ho un po' trascurato il blog, non di sola politica vive l'uomo, ad ogni modo mantengo le antenne ben attente; in questi giorni di fatti politicamente rilevanti ne sono successi (e purtroppo continuano ad occupare lo spazio che dovrebbe appartenere alle soluzioni per i problemi delle persone), fatti che consentono di scorgere scenari fino a qualche tempo fa non immaginabili.
B. ha dimostrato tutta la sua incompatibilità con qualsiasi tipo di istituzione e di dissenso politico preferendo la scissione ad un confronto politico sui temi della giustizia, dell'etica politica, delle regole, motrando la sua insofferenza per chi non la pensa come lui, insofferenza che lo fa restare lontano dal concetto stesso di democrazia e di libertà, con cui lui tanto spesso si è riempito la bocca.
Fini e Fli (Futuro e Libertà per l'Italia) si trovano in mezzo ad un guado, ma è mia convinzione che, giocando bene le loro carte, possano intercettare, fra i conservatori, la domanda di una destra europea, rispettosa delle istituzioni statali, che affronta i problemi veri delle persone e non solo quelli del premier e dei suoi concubini.
Il Pd...
Non è facile coesistere o difendere i movimenti interni, e come al solito appena si intravede un raggio di luce (il discorso di Franceschini alla camera è stato veramente efficace), subito viene offuscato da cento altre prese di posizione che non fanno altro che trasmettere incertezza alla nostra gente.
Dire che non si può andare a votare con questa legge elettorale va benissimo, perchè difende il principio sacrosanto che i cittadini devono poter scegliere i loro rappresentanti (con questa legge i candidati sono bloccati in liste chiuse, scelti dai partiti, non essendoci la possibilità di esprimere la preferenza come abbiamo fatto all regionali), ma dire che Tremonti andrebbe benissimo come premier di un governo tecnico è un'eresia che nessuno dei nostri elettori accetta. La sensazione che diamo è che non saremmo pronti per governare, che ancora tanta strada abbiamo da fare, ma persone come Vendola, Civati, Renzi danno la speranza che un partito migliore non sia solo un'utopia, bensì un luogo del reale, nel quale i giovani (anagraficamente e non) possano diventare protagonisti, e dove chi ha fallito politicamente sappia farsi da parte.
Ricarico le pile, nel mio piccolo, perchè da Settembre ci sarà da lavorare, a partire dalla festa democratica a Milano (effervescente popolare come slogan fa schifo, ma tant'è, ormai mi sono tristemente abituato), dal 2 al 22 Settembre, per parlare di Milano, della zona 9, e chissà, magari anche di Italia, per provare a trovare delle soluzioni ai mille problemi del nostro paese.
Buone vacanze a tutti!