lunedì 13 febbraio 2012

COSE STRANE SENZA TABU'

Racconti di tutele e diritti senza articolo 18.

MERITO E UGUAGLIANZA SONO INCOMPATIBILI?

Pensando alla Grecia mi veniva da pensare questo: e se uguaglianza e merito in fondo non andassero così tanto d'accordo? E se invece parlassimo di merito e redistribuzione, perché non siamo tutti uguali e chi fa sacrifici deve essere premiato?
Perché è vero che il capitalismo è in crisi, ma è anche vero che il comunismo in crisi ci è entrato molto prima.
Allora, forse, bisogna che noi giovani ci immaginiamo un mondo diverso, un sistema diverso, che premi le capacità dei singoli facendo in modo che queste non danneggino la collettività.
Un sistema in cui non si sia tutti uguali, ma nel quale non si possa nemmeno essere tanto diversi.
In cui ci sia concorrenza che non vada a scapito dei lavoratori.
Un sistema in cui gli Stati non siano controllati dalle società di rating.
Un sistema nel quale chi si assume il rischio d'impresa sia messo nelle condizioni per poterlo sviluppare, senza creare la dicotomia padrone/proletario che davanti agli imprenditori che si impiccano lascia il tempo che trova.
Insomma, un sistema che rimetta al centro la persona, con la sua libertà, con il suo ingegno, limitandone il naturale istinto "egoista", garantendo a tutti una vita dignitosa.
Un sistema in cui gli estremismi e le ideologie si ritrovano a metà strada. Lasciando da parte chi, in questi anni, ha seminato solo ingiustizia e odio, premiando, a turno, solo il merito o solo l'uguaglianza.

LA COLPA

Diamanti oggi, su Repubblica:
Forse, il motivo di tanto accanimento è proprio questo. Perché se il mercato del lavoro è chiuso, il debito pubblico devastante, il sistema pensionistico in fallimento, il futuro dei giovani un buco nero, non è per colpa loro, ma delle generazioni precedenti. Dei loro padri e dei loro nonni. Della generazione di Monti, Fornero e Cancellieri. Della "mia" generazione. Forse è per questo che ce la prendiamo tanto con i giovani.Per dimenticare e far dimenticare che è colpa nostra.