giovedì 10 marzo 2011

MULINI A VENTO

Elia parla del mulino che vorrebbe, la metafora forse a Pigi piacerebbe, l'analisi politica un po' meno...

OLTRE BERSANI (& CO.), LA CREDIBILITA'

Su Europa un'attenta analisi politica della nuova campagna di Pigi; ed è quello che dico io da qualche tempo: possono dire quello che vogliono, anche cose su cui posso essere d'accordo con campagne supermegafighe, ma poi c'è un neo immenso, un unico grande difetto: non sono CREDIBILI perché sono lì chi da 10, chi da 15, chi da 20, chi da 25 anni.
E in 25 anni, se non sei riuscito a farlo immaginare questo fatifico oltre, hai fallito politicamente. Ed allora, la cosa migliore che puoi fare, è lasciare la palla a chi, sicuramente, di quell'oltre, di quel futuro, ha bisogno come del pane, perché riguarda la sua vita.
Qui trovate il resto dell'articolo.
«Oltre» è certo futuro. E l’idea di futuro – anche se abusata negli ultimi anni – non può mancare in una campagna politica. Il futuro insieme alla speranza di miglioramento e al beneficio tangibile o intangibile sono gli ingredienti essenziali di un messaggio convincente, come il sale nelle torte.
«Oltre Arcore c’è la Costituzione». Ma Arcore è quasi ieri e la Costituzione è certamente ieri. E poi si torna a Napoli: da un lato Bersani si presenta come il paladino della “legge delle leggi” e dall’altro non è in grado di tener testa alle proprie regole interne. Certo, pochi seguono con attenzione le vicende della politica ma questa ha creato rumore di fondo, ha reso tutto meno credibile. Si potrebbe andare «oltre» solo parlando d’altro, con una immagine non scontata come la foto del leader e facendo emergere finalmente le tre o quattro idee su «‘sto paese qui».

SIAMO STUFI

Il mio intervento ieri sera, all'auditorium Ca' Granda, dove i cittadini e le associazioni della zona 9 hanno incontrato Giuliano Pisapia:

Siamo stufi. Siamo stufi di allagamenti annunciati, stufi di incompetenza politica, stufi di cantine inondate dal fango, stufi di crepe nei negozi, stufi di macchine da portare dal meccanico, stufi di oggetti da buttare.
È da quarant’anni che i cittadini della zona 9 sono costretti a fare i conti con il Seveso, un torrente, non un fiume, un torrente, che, sempre più spesso, esonda allagando completamente strade, case, negozi, cantine, causando gravi danni sia alle proprietà pubbliche che, soprattutto, ai cittadini normali, come me, come voi.
Tutti noi abbiamo ancora negli occhi l’esondazione di Settembre, che ha causato 30 milioni di danni alla metro 3 e ai cantieri della metro 5, ha aperto una voragine in viale Fulvio Testi,che solo la fortuna ha evitato che si ingoiasse il metro tram della linea 7 e della linea 31, ma soprattutto ha danneggiato per migliaia e migliaia di euro le nostre case, le nostre auto, i nostri negozi.
Ci prendono in giro le amministrazioni di destra che governano la città, la provincia e la regione. Abbiamo assistito a squallidi rimpalli delle responsabilità e a reciproci scambi di accuse fra Letizia Moratti, il suo assessore Simini, Podestà e Formigoni. Ci hanno promesso di risolvere la questione, di fare partire gli appalti, di studiare la situazione, ma continuano a passare i mesi senza che si veda all’orizzonte uno straccio di soluzione. Non sono nemmeno state pulite le cantine delle case popolari, lasciando che si creasse una situazione pericolosa sia dal punto di vista ambientale che da quello sanitario.
Siamo stufi, ma non ci diamo per sconfitti, anzi. Grazie alla forza di persone meravigliose, provenienti dai partiti come dalla società civile, abbiamo deciso di costituire il Comitato Stop Esonda Seveso, per tenere alta l’attenzione sul problema, per tenere uniti i cittadini, per fare insieme una class action per avere forme risarcitorie ai privati cittadini,commercianti e artigiani, per spingere le istituzioni a prendersi le proprie responsabilità risolvendo definitivamente questa annosa questione.
Ora, la domanda che si sono fatti tutti è semplice: come è possibile che in una città come Milano si verifichi con costanza una situazione come questa? È presto detto:
- Da troppo tempo le politiche del Comune, della Provincia, della Regione non tengono conto delle necessità dell’ambiente. La cementificazione di aree, a monte come a valle, la tombinatura, le costruzioni adiacenti all’alveo del Seveso, hanno costretto il fiume in spazi che non gli bastano.
- Il canale scolmatore, dove scorrono le acque di piena del torrente Seveso, da Palazzolo ad Abbiategrasso ha una portata di 30 mc/s, le piene del Seveso arrivano ad avere una portata di 60-90 mc/s a volte anche oltre.
- Non c’è un coordinamento fra chi deve intervenire quando scatta l’emergenza, non c’è un piano coordinato dalla protezione civile che permetta di intervenire con tempestività ed efficienza, evitando che le macchine continuino a circolare o che le paratie lungo il corso del torrente, che regolano il deflusso, vengano azionate con tempestività. Non vengono effettuati gli interventi di manutenzione ordinaria come la pulizia del tratto tombinato che attraversa la città capoluogo.
L’unica istituzione che ha da subito affiancato i cittadini in questa lotta è stato il consiglio di zona 9, non a caso l’unico a Milano guidato dalle forze di sinistra. I consiglieri di zona e la presidente Uguccioni, ancora prima della grande esondazione di Settembre, avevano chiesto ai tecnici di monitorare i cantieri della metro 5, e passata la marea di fango hanno immediatamente affiancato il comitato nella richiesta di risarcimenti. Il consiglio di zona ha promosso svariati incontri, ai quali ho partecipato, nei quali ogni volta tecnici e politici non hanno fatto altro che ricordare la storia di questa tragedia politica che viviamo sulla nostra pelle da 40 anni, promettendo soluzioni assurde, come la costruzione del canale scolmatore di nord-est, che andrebbe a gravare e ad aggravare la situazione del Lambro Settentrionale che come tutti sapete vive una situazione simile al Seveso (cioè esonda già per conto suo).
E’ per questo motivo che il nostro Comitato ti chiede di inserire nel programma e nelle azioni della tua amministrazione l’attenzione che questa situazione deve avere. Chiediamo che si trovino soluzioni sia temporanee,che strategiche e strutturali e si avviino con tempestività i bandi di gara e le gare di appalto affinché si recuperino i ritardi sin qui accumulati e si risolva il problema definitivamente. Chiediamo l’attenzione che questa zona di Milano merita, chiediamo di non finire 10 volte l’anno sommersi dal fango. Chiediamo che il Seveso divenga priorità per la città di Expo 2015.
Noi continueremo la nostra battaglia, nei prossimi giorni saremo nei mercati per far firmare la petizione che trovate sul nostro sito www.stopseveso.blogspot.com, consapevoli, siamo sicuri, che Giuliano Pisapia insieme alle forze politiche che lo sostengono, da domani saranno ancora più vicine a questa battaglia contro la politica dell’indifferenza e dell’ incompetenza del centrodestra.