lunedì 7 maggio 2012

GRECIA O FRANCIA?

Sì, ha vinto Hollande in Francia ed è sicuramente una buona notizia. Per l'Europa innanzitutto, con la speranza che al centro vengano messe le esigenze delle persone e non quelle dei mercati finanziari, che già in queste prime ore stanno dimostrando il loro scarso gradimento per il cambio di guardia all'Eliseo.
Sì, hanno vinto gli estremisti in Grecia. La sinistra radicale insieme ai neonazisti, ripeto neonazisti, che si sono resi protagonisti anche ieri di episodi spiacevoli.
A quale dei due paesi sia più simile la nostra situazione è l'analisi che in queste ore molti stanno provando a fare. Di certo siamo in un guado pericoloso, dal quale si esce con uno scatto di reni che, al momento, appare distante.
La legge elettorale proposta da Violante, per dire, ci porta molto più verso la Grecia che verso la Francia, così come molte delle misure di austerità. Lo stalking politico nei confronti di Casini, che ci porta ad avere una proposta politica frammentata, ha lo stesso effetto, Damilano lo scrive giustamente nel suo editoriale di oggi.
Siamo al bivio, nel quale dovremo scegliere da che parte stare, cominciando a decidere dove stare, se nelle stanze chiuse dei palazzi romani, tra un accordo con Fioroni e uno con Vendola, o per le strade con le persone, ad ascoltare la società civilissima, come la chiama Pippo, facendoci carico dei problemi per poi dare risposte adeguate, perché questo deve fare la politica.
Solo da qui si può ripartire, da parole come equità, scuola, legalità e lavoro, parole care a tutti noi. Parole che devono dare il senso di un cambiamento non più rimandabile.
Un anno fa, di questi tempi, avevo scelto questa canzone di Lorenzo per la mia piccola campagna elettorale in  zona 9. Dopo dodici mesi sono ancora più convinto: questo è il momento per dire: un futuro che non c'è, un futuro da scrivere ora, facendo scelte, avendo il coraggio di immaginarsi un mondo migliore.