venerdì 16 settembre 2011

NO MERITO, NO PARTY


Pippo intervistato dal Post tra i vari argomenti risponde a queste due domande.
Come mai l’eventuale ripristino del Mattarellum suscita anche diffuse perplessità?Il ritorno al Mattarellum suscita preoccupazioni in chi non ha una coalizione credibile: il problema è soprattutto della Lega, che si troverebbe a esprimere candidati insieme al Pdl. E infatti non reggerebbe al cambiamento del sistema elettorale (che ha inventato la Lega, guarda caso). Se vuoi, per il nostro campo è una straordinaria occasione: immagina la possibilità di costruire candidature condivise da tutti i partiti del centrosinistra, a parlamentari scelti come si scelgono i sindaci, davvero rappresentativi della propria comunità e individuati attraverso percorsi democratici, senza imposizioni “romane”. Perché per me il Mattarellum è sempre e comunque accompagnato dalle primarie locali. Per il ruolo di guida dei partiti un 25% di quota proporzionale è largamente sufficiente.È la fine della vocazione maggioritaria?No, è il suo compimento. Perché la vocazione maggioritaria non può essere che realizzata così, non solo attraverso conventiones ad excludendum. SeL chiede le primarie per il premier, di coalizione? Benissimo, le si facciano, di coalizione, anche per i parlamentari. L’IdV chiede la trasparenza e di uscire dall’epoca di Scilipoti? Ottimo, individui candidati spendibili che si possano confrontare nei collegi. Per i famosi equilibri, perché quelli rimangono, c’è il dato proporzionale, lo ripeto. Se vogliamo un Parlamento che sia una vera Assemblea costituente dobbiamo immaginarlo così, con le energie migliori, con la qualità delle persone, non con il trionfo delle correnti e delle nomine.
Ecco, secondo me sono queste sono le questioni fondamentali.
Per entrare nella terza repubblica dobbiamo avere una parola chiave, che ci guida e ci fa da bussola: merito. Dobbiamo pensare in ogni campo a come tutelarlo, coccolarlo, premiarlo.
Altrimenti, non c'è crisi che tenga, siamo destinati a sparire.