Innanzitutto, ed è il motivo più superficiale, la questione generazionale. Ed Milliband, classe 1969, è il più giovane leader laburista dal dopoguerra (di poco più giovane del Tony Blair del 1994). Ha sconfitto due compagni di partito poco più che quarantenni, che rappresentavano la continuità neolaburista, e ha fatto della parola generation l'incipit e la chiave di volta del suo primo discorso da party leader, a settembre del 2010. Qui, a dispetto dei distinguo nostrani, la questione puramente anagrafica è sintomo di salute di un partito degno di questo nome, così come conta la responsabilità della sconfitta elettorale: Brown si ritira in buon ordine ed entra in scena chi ha la forza e il carisma di rappresentare il rinnovamento.
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