Con la solita spocchia da sessantottini, che si sentono moralmente superiori, un fiume di critiche ha inondato i social network dopo che si è saputo che Renzi andrà dalla De Filippi, ad Amici.
Forse i soliti benpensanti sono infastiditi dal fatto che il programma è molto seguito dai giovani (34% di share nella fascia d'età 15 - 34 anni).
Probabilmente non si saranno accorti che la politica oggi è diventata, in tutto il mondo, politainment, senza che nessuno si possa scandalizzare per questo (massimo esponente della corrente è proprio il seguitissimo Maurizio Crozza).
La domanda che mi faccio è molto semplice?
Quando nel nostro fare militanza, parola tanto cara ai moralmente superiori, andiamo al mercato, non lo facciamo forse perché, nel piccolo, è il luogo che ci consente di incontrare più persone possibili?
E allora, seguendo il ragionamento, perché uno di noi, può essere Renzi o chiunque altro, non dovrebbe andare in un programma dove ha la possibilità di veicolare messaggi a moltissime persone, in particolare a tantissimi giovani, che fatichiamo ad intercettare?
E' il teorema della scala, di cui scrivevo pochi giorni fa. Serve umiltà. Serve mescolarsi. Serve rispettare e ascoltare anche chi guarda la De Filippi, non solo chi sceglie esclusivamente rai 3. Altrimenti resteremo fermi a quello zoccolo duro, che va via via assottigliandosi, rinunciando ad essere quello che avevamo immaginato. Un grande Partito Democratico che parla a una larga parte della nostra società. Aperto. Contemporaneo. Riformista.
P.s.
Questo articolo del Corriere credo spieghi nella sostanza, dati alla mano, alcune delle cose che ho scritto qui sopra stamattina.
Nessun commento:
Posta un commento