domenica 6 novembre 2011

IL PAN DI SPAGNA, NON LA CILIEGINA

Vorrei fare un ragionamento ampio.
Una delle "colpe" imputata a Renzi (chi appena vede questo nome perde le staffe faccia lo sforzo di andare avanti, non è un post sul Sindaco di Firenze) è quella di saper comunicare molto bene.
Ora, posto che Matteo non mi convince ancora del tutto dal punto di vista dei contenuti e delle persone che gli girano intorno, credo però che vada analizzate la sua qualità maggiore: lo straordinario fiuto comunicativo.
Rispondere a questo dicendo che la comunicazione è un di più, che l'importante è fare politica, che non abbiamo tempo per queste cose, è oggettivamente una cazzata.
Faccio alcuni esempi:

  • secondo voi per essere bravi insegnanti basta avere vaste conoscenze o bisogna essere anche in grado comunicarle e farle apprendere agli studenti?
  • per essere bravi psicologi bisogna conoscere tutte le teorie che descrivono le modalità di rapporto con il paziente o serve anche saper ascoltare e comunicare senza ostacoli con chi si ha in cura?
  • per fare dei bei siti basta scrivere begli articoli o bisogna individuare le parole giuste da "taggare" per consentire all'articolo di essere indicizzato meglio?
  • Un prete è bravo perché conosce a memoria il Vangelo o perché lo riempie di umanità e lo riesce a comunicare in modo coerente nel migliore dei modi?
Potrei andare avanti.
Ecco, dire che la comunicazione politica è la ciliegina sulla torta di tutto il lavoro politico è sintomo di arretratezza. Arretratezza di cultura politica, prima ancora che politica (perdonatemi la finezza, ma c'è una differenza).
La comunicazione politica, il fiuto, la capacità di parlare dei contenuti politici che si producono, è il pan di spagna che tiene insieme la torta, non rappresenta la ciliegina (per non parlare dell'importanza della comunicazione sulla rete, ma questa è ancora un'altra storia).
Sono fondamentali entrambi, sono due facce della stessa medaglia. 
Se non ce lo mettiamo in testa non riusciremo mai ad imporre un modello culturale, una politica, la sostanza ed il cuore delle nostre idee. 
E questa sarebbe la peggiore sconfitta che potremmo subire, per l'importanza che ha la nostra missione più grande: rendere più giusto questo mondo. E, purtroppo, ogni giorno che passa mi rendo conto che il cambio di passo tanto richiesto a Bersani, di cui sento molto il bisogno, sembra essere sempre più lontano. 

3 commenti:

  1. Non so che dire, a me Renzi comunica solo voglia di prenderlo a schiaffi ... e sono pacifista! Non trovo in lui nessuna capacità comunicativa, se non il parlare per slogan e frasi fatte. Spero che, se ci si vuole spendere nella ricerca di una comunicazione efficace, ci si rivolga a ben altri modelli.

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  2. Ciao Stefano vorrei cominciare da quello che ci accomuna che non è certo quello che io ritengo essere un carrierista individualista ( Renzi ) ma bensì la ricerca di come fare un mondo più giusto. Questo interessa entrambi. Dal mio osservatorio privilegiato in IBM mi è chiarissimo ormai da alcuni anni che la tendenza di tutte le grosse multinazionali come quella in cui lavoro è di togliere fatturato agli italiani per darlo ai colleghi indiani e a quelli romeni, usando il tele lavoro. La motivazione è che noi costiamo di più: abbiamo la mutua, le ferie, la pensione, ecc, ecc, Bene io appoggio chi nel partito in maniera collettiva cerca di FERMARE CORREGGERE MODIFICARE questa realtà che altrimenti in pochi altri anni ci porterà, secondo quel che vedo, a un drastico ridimensionamento dei posti di lavoro e della ricchezza. Non lo faccio per me che ho quasi finito ma per i giovani. Chi come Renzi invece solo per calcolo si professa seguace di Marchionne e dei suoi proclami, non sapendo neanche cosa questo significhi, solo per moda e calcolo elettorale non solo non mi rappresenta ma mi irrita profondamente. Sta attentando ai livelli di vita che ci siamo faticosamente conquistati e che stiamo perdendo. Il CAMBIO DI PASSO che chiedo è preoccuparsi di più di questi problemi STANDO dalla parte di chi lavora. Infine perdonami ma trovo gli attacchi che tu porti in fase ormai pre elettorale al segretario del partito un suicidio: ma tanto io non lavoro per il PD come te e se non ti preoccupi tu di questo....

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  3. Stefano, concordo con quanto scrivi, ora più che mai il PD deve dimostrare la capacità di sapersi rinnovare e saper inglobare. Anche gestendo Renzi come animatore di una visione diversa da molti di noi, sarà lui, come credo, a cambiar strada. Ma appunto, se farà un'altra strada vediamo che la faccia senza i nostri che cominciano a dargli credito e a molti giovani che di figure e partiti imbalsamati non ne possono più. E i tempi ci sono: essere in fase pre-elettorale e non cogliere questa opportunità è un grave rischio... Abbracci, Claudio

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