Quanto avvenuto sabato 11 maggio u.s. per le strade di Niguarda lascia sgomenti e senza parole tutti noi.
Inermi cittadini, che il destino ha deciso di fare transitare nel posto sbagliato al momento sbagliato, sono stati brutalmente massacrati da un individuo, Mada Kabodo, per il quale non sussiste da parte nostra né l’idea del perdono né soprattutto si deve abbozzare qualsivoglia tentativo di trovare una microscopica parvenza di giustificazione.
La mancanza di una fissa dimora, di un lavoro, l’essere da molto tempo in attesa dell’esito del ricorso alla magistratura contro il decreto di espulsione sono argomentazioni che non prendiamo neanche in considerazione ed anzi rigettiamo al mittente a tutti coloro che, in questi giorni drammatici e convulsi, le hanno sussurrate per alleggerire la posizione penale di colui che può essere definito in un solo modo: pluriomicida. Questa persona, ed è il nostro auspicio, merita un processo rapido e la condanna al massimo della pena prevista in questi casi dalla legislazione vigente. Senza se e senza ma, senza attenuanti generiche ed anzi con l’aggravante dell’efferatezza e della crudeltà. Scorrendo le sentenze dei più spietati delitti si scopre che di sovente, per inasprire la pena, si ricorre all’aggravante dei futili motivi ma in questo caso, fatto che ci lascia ancora più sconvolti se fosse possibile, non si può perché quanto compiuto da questo assassino è fuori da ogni logica, inspiegabile e quindi immotivabile.
Ci fa piacere avere appreso che il Comune di Milano ha deciso di costituirsi parte civile al processo, ennesimo segnale della vicinanza delle Istituzioni cittadine alle famiglie delle vittime e a tutti i residenti del quartiere e più in generale della nostra metropoli.
Abbiamo avuto modo di costatare e ammirare la lucidità e la dignità, delle famiglie delle vittime e di tutti i cittadini di Niguarda, mostrata in questi giorni: richiesta di giustizia ma nessuna strumentalizzazione di quanto accaduto o peggio ancora caccia alle streghe e generalizzazioni.
Le responsabilità penali sono personali e non possono e non devono essere scaricate indiscriminatamente contro intere etnie o contro tutti coloro che si trovano in una particolare condizione giuridica.
Il Gruppo PD in CdZ9 stigmatizza ogni forma di strumentalizzazione di questo dramma che ha squassato la quotidianità e l’esistenza di tanti nostri concittadini e che lascerà profonde ferite per molto tempo.
L’auspicio è che, passata questa prima fase nella quale prevale l’istintività e l’emotività, si possa, sia a livello nazionale sia locale, esaminare con oggettività, ovvero con un’analisi scevra da pregiudiziali e tentazioni populistiche, quanto avvenuto per introdurre, presso tutte le Istituzioni della Repubblica che hanno il compito di applicare quanto introdotto dal Parlamento, i necessari correttivi per rendere efficaci ed efficienti le normative e le azioni affinché sia garantito il controllo del territorio e dei flussi migratori senza venir mai meno allo spirito di solidarietà ed accoglienza che da sempre caratterizza il nostro Paese.
Nessun commento:
Posta un commento