venerdì 22 marzo 2013

AUTORITA' E AUTENTICITA'

Mi ha fatto molto riflettere l'osservazione che Vito Mancuso, teologo abbastanza inviso alla Curia Romana, ha fatto da Fabio Fazio lo scorso week end (minuto 11 c.ca).
Se è vero, come penso, che una forma piramidale, e quindi gerarchica, sia necessaria per qualsiasi forma di aggregazione fra uomini e donne, è vero anche che questa forma per esistere e sopravvivere, oltre a dover essere rappresentativa e a doversi sviluppare in forma democratica, ha bisogno di persone che dimostrino di essere all'altezza del ruolo che ricoprono.
Perché, me ne sto rendendo conto in prima persona, per essere nella posizione di esprimere attraverso delle decisioni la propria autorità, che pure dovrebbe essere stata conferita da terzi, c'è bisogno che questa sia riempita dall'autenticità, e aggiungerei dalla coerenza, delle persone. Senza autenticità le decisioni prese per altri non verranno comprese e quindi si comprometterà il patto che stretti dal delegante e dal delegato.
E il legame che stringe le due dimensioni è così forte che, spesso, l'autorità di una persona, intesa come la capacità di coinvolgere altri, di convincerli, di costruire leadership, è data proprio dalla sua capacità di essere autentica, cioè di essere avvertita come coerente con la propria umanità, con l'umanità che la circonda e con il contesto in cui si sviluppa il discorso.
Questo discorso vale soprattutto per le istituzioni politiche e religiose che, nei rispettivi campi di intervento, secolare e temporale, hanno estrema necessità di ritrovare una dimensione di coerenza che pareva essere appannata, o addirittura smarrita, mettendo in pericolo il senso ultimo della loro stessa esistenza. E se la Chiesa, con uno scatto d'orgoglio, è riuscita ad individuare un Pastore in grado di interpretare il suo ruolo  sotto il segno dell'autenticità, anche con importanti gesti simbolici e iconografici in grado da soli di affrontare la sfida del relativismo più di mille encicliche, la politica ha ancora tanta strada da fare per ritrovarsi e per ritrovare il legame, ora molto sfilacciato, con i cittadini che, credo giustamente, chiedono semplicemente onestà e serietà. Le due doti che servono ad un politico per risultare autentico e quindi in grado di far valere la sua autorità.

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