Facevo una riflessione su Grillo. Ieri ha sicuramente detto una gran cazzata. Quando si parla di mafia bisognerebbe pensare dieci volte prima di aprire bocca, perché le parole pesano come pietre.
Detto questo, passo oltre, la disinvoltura con cui parla mi fa immaginare che non sarà la prima, né sarà l'ultima.
I problemi sono altri, per esempio: fra gli amici e conoscenti che di solito postano contributi del Movimento non ho sentito e visto nessuno criticare questa uscita, nessuno dire che sì, forse questa volta ha esagerato, nessuno indignarsi con quella supponenza che li contraddistingue, del sentirsi a prescindere migliori di chi non è d'accordo con loro.
Mi domando questo allora: perché è imputabile al sottoscritto, in quanto eletto ed iscritto, tutto quello che esce dalla bocca di Bersani, mentre loro possono far finta di niente? Perché io ho il coraggio di dire che Bersani sbaglia e nessuno di loro si azzarda a mettere in discussione il capo?
Dando sempre e comunque tutto per scontato, senza fare autocritica, non si migliora mai.
Tante delle questioni poste dal Movimento 5 stelle sono sensate e mi batto perché il mio partito le faccia sue proprio perché sono in grado di fare critica e autocritica. Sarebbe il caso che qualcuno nel Movimento smetta di pendere dalle labbra del leader (cosa sempre pericolosa) e cominci a sporcarsi veramente le mani prendendosi un po di autonomia politica.
Perché questa continua avversione per il dibattito e i giornalisti ricorda personaggi poco edificanti, per non parlare del continuo ergersi a paladino della democrazia, che stride moltissimo con l'avversione del comico per il confronto con altre persone che, guarda un po', non la pensano come lui.
P.s. Vi consiglio di leggere questo contributo sui soldi che produce il sito di Beppe Grillo. Trasparenza per trasparenza, no?
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