giovedì 19 maggio 2011

UN UMILE APPELLO

Ho riflettuto molto se scrivere o meno una nota di questo tipo, ma credo fortemente nella possibilità di cominciare davvero a cambiare le cose in questo Paese, a cominciare dalla nostra Milano.
Spesso viene dato per scontato che i cattolici votino a destra, schierati a difesa dei temi "eticamente" sensibili, come il fine vita, l'aborto, la famiglia, l'identità cristiana della collettività, non negoziabili e da difendere ad ogni costo.
Credo che questa appartenenza politica non sia scontata e che invece sia altrettanto naturale che siano molti i cattolici impegnati nello schieramento opposto, a difesa di temi "etici" altrettanto sensibili, come la difesa e la cura degli ultimi, il rispetto per l'ambiente, il rispetto della legalità, il sostegno ai giovani e alle famiglie.
Parto dal presupposto che ogni posizione ha una sua dignità ed è da rispettare. E' sbagliato, come ha fatto qualche giorno fa il settimanale di Cl Tempi, accusare chi è a sinistra di essere fuori dal Magistero della Chiesa.
Rispettoso di ogni posizione chiedo e interrogo chi vota solitamente a destra di interrogarsi su queste elezioni amministrative, invitandolo a votare per il candidato del centrosinistra Giuliano Pisapia, così' come ha già fatto don Colmegna insieme ad altri.
Mi chiedo e vi chiedo: quanto le elezioni amministrative coinvolgono i temi della bioetica e quanto invece coinvolgono i temi della dignità dell'uomo e dell'amministrazione legata al bene comune'
Io penso che Letizia Moratti abbia fallito, lasciando in mano la città a costruttori senza scrupoli che l'hanno cementificata, disinteressandosi delle periferie, chiudendo teatri, sprecando il denaro pubblico in consulenze fatte da suoi amici, rifiutando l'istituzione della commissione anti-mafia, non svolgendo il suo lavoro con il 4% di presenze in Consiglio comunale, lasciando le scuole di Milano in condizioni strutturali critiche, pericolose per i bambini, dimenticandosi delle parole del Cardinal Tettamanzi, favorevole alla costruzione di una moschea, rifiutandosi di costruirla, dimenticandosi del tema di Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energie per la vita", concentrando l'attenzione sulla speculazione edilizia, tagliando di 480 agenti il personale della polizia locale, dimenticandosi dei giovani, costringendoli a pagare per divertirsi, a pregare per un lavoro, utilizzando ATM come bancomat per ripianare i debiti del Comune (a proposito, i biglietti aumenteranno ancora dopo le elezioni, guarda caso).
Giuliano Pisapia è un moderato, è una persone mite ed equilibrata, che guiderà questa città con la precisa intenzione di perseguire il bene comune di questa comunità, con un'attenzione particolare a quella tradizione di accoglienza e innovazione che negli ultimi 5 anni Milano ha perso.
Questa città ha bisogno di mezzi pubblici potenziati e di piste ciclabili, di sostegno alle famiglie in difficoltà e ai giovani, di aprire nuovi spazi culturali, soprattutto in periferia, per ricostruire il tessuto sociale, di attivare politiche di integrazione multiculturale sul modello di Torino parallelamente ad un potenziamento delle politiche di sicurezza con l'istituzione dei vigili di quartiere, con un decentramento vero, non quello di Salvini e della Lega, con il passaggio di deleghe ai Consigli di zona, di aprire nuovamente alle sue braccia sostenendo le associazioni, come la Casa della carità, che hanno lavorato per gli ultimi, di legalità per combattere le infiltrazioni mafiose e di accurato utilizzo delle risorse economiche.
Mi chiedo se questo, per le amministrative, non sia più importante di un intestardirsi su determinati valori perdendo di vista gli altri, in una tornata elettorale che al centro mette le esigenze di una comunità e non il Parlamento italiano con scelte più alte.
Mi domando se non si l'ora di liberare questa città dalla Lega Nord, che si rifiuta di festeggiare il centocinquantesimo anniversario dell'Unità di'Italia, di cui Milano è stata protagonista, che fa finta di difendere i valori cristiani dimenticandosi dell'insegnamento più importante (quell'ama il prossimo tuo come te stesso così centrale per la vita di tutti noi), facendo diventare la nostra città una metropoli europea e non la capitale della padania.
Mi domando se questo non sia il momento di dare un segnale a chi ha usato politicamente alcuni valori senza viverli e senza darne testimonianza vera.
Mi domando se chi ha candidato Lassini (Procura come le Br), Clemente (che parla con i boss della 'ndrangheta) e Osnato (indagato in una inchiesta riguardante l'Aler) possa davvero rappresentare il mondo dei cosiddetti moderati.
Perché serve un nuovo modo di fare politica, al di là dello schieramento, e questa è una possibilità che non possiamo lasciarci sfuggire.

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