lunedì 2 maggio 2011

DE PRIMO MAGGIO E STRONZI ROVINA VETRINE

C'è qualcosa di intollerabile nelle devastazioni di vetrine che i partecipanti della mayday parade hanno attuato durante il corteo.
Perché la democrazia si basa sulla libertà e sul rispetto delle idee altrui, sempre che queste non siano fuori dal sistema di regole che tutti ci siamo dati.
Chi si riempie la bocca di giustizia sociale dovrebbe portare rispetto per chi, per motivi che possono essere vari, fra i quali ci potrebbe essere l'esigenza di arrivare a fine mese, ha scelto di lavorare anche il primo maggio.
Chi legifera dovrebbe ricordarsi dell'importanza di questa festa, ma non è possibile che nei centri storici di città come Milano, Firenze, Venezia, Roma (ecc.), i turisti trovino tutto chiuso. Non si tratta di obbligare le persone a lavorare, ma di lasciare libero chi lo volesse fare, controllando in modo rigido che nessuno sia costretto a farlo.
Bisognerebbe obbligare chi ha danneggiato i negozi a lavorare gratis per i commercianti fino a che non abbiano estinto il danno causato. Forse aveva ragione Pasolini: i proletari, in realtà, erano i poliziotti.

P.s. Marco mi indica un articolo di Pietro Ichino e uno suo, su Qdr Magazine, che vi invito a leggere .

1 commento:

  1. ti segnalo Pietro Ichino su qdR http://www.qdrmagazine.it/2011/5/2/12_ichino.aspx

    (c'è anche un pezzo mio ma è meno interessante)

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