giovedì 13 gennaio 2011

IO HO PAURA, A VOLTE.

Quanto fa paura a volte perdere la speranza di riuscire a cambiare le cose, di far capire, a questa generazione di (a volte frustrati) ex sesantottini, che il loro tempo è passato, e, onestamente non è che abbiano fatto un gran lavoro.
Quanto fa paura non riuscire a trovare un posto di lavoro decente, che non sia uno stage non pagato da 8 ore al giorno per il resto della mia vita.
Quanto fa paura non avere un contratto che mi tuteli (e non parlo di pause io, ma semplicemente di malattia e ferie).
Quanto fa paura non avere la pensione.
Quanto fanno paura questi adulti che non capiscono, magari ci provano, ma non possono capire l'apertura al mondo che il nostro tempo ci ha tatuato addosso senza però darci un riparo sotto il quale rifugiarci quando si manifesta in tutta la sua violenza distruttrice.
Quanto fanno paura le chiacchiere inconcludenti di chi pretende di sapere tutto, di avere la risposta a tutto, ed in verità, con una semplicità disarmante, non ha capito nemmeno il problema.
Quanto fanno paura i ragazzi che non si rendono conto di quello che hanno davanti, perchè per governare i tempi che verranno, bisognerà stare saldi sulla sella, e comprendere che per salvarsi bisognerà salvarci.
Quanto fa paura il Pd che stenta, rantola, inciampa, mentre invece dovrebbe veleggiare verso un futuro che deve essere migliore di questo.
Quanto fanno paura le persone che pensano che l'egoismo sia la risposta a tutto.
Quanto fa paura una università che non è universale, aperta, libera, collegata al mondo del lavoro.
Quanto mi fanno paura quelli che pensano di conoscere i giovani, perchè:"ho letto il sondaggio", o perchè "guardo anche io Amici".
Quand'è che mi daranno la possibilità di costruire il mio futuro?
Davvero, non abbiamo bisogno che lo facciate voi, fatevi da parte, avete già combinato abbastanza danni, ci pensiamo noi. Mettete al servizio il vostro sapere e fate un passo indietro. Per favore, io a volte ho il fegato spappolato.

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