Il processo di restaurazione di Bersani (che delusione), svelato da Vassallo, vorrebbe ridimensionare, in buona sostanza, le primarie, in modo che i candidati vengano scelti dalle segreterie protagoniste dei vari livelli di voto (comunali, provinciali, regionali, nazionali).
Inserire le primarie nel contesto della competizione significa che il candidato Pd sarà solo uno (Obama non sarebbe presidente dell'America, Vendola della Puglia, Renzi di Firenze, per intenderci. E a Milano e a Torino 2011?).
Le primarie sono IMPRESCINDIBILI per un partito come il nostro, coinvolgono l'elettorato, sono una grande festa, indicano la strada che dovrebbe prendere il partito (cosa che, fino ad ora, nessuno ha fatto).
Quando i giovani si potranno prendere il loro partito?
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