Terza puntata di Polifemo. Ospite Nicolò Mardegan. Parliamo di primarie del Pd (chi l'avrebbe mai detto), di quelle del Pdl (che non si faranno), ovviamente di Flavia Vento e del suo nuovo partito e tanto altro. Finito l'ascolto, se vi è piaciuta la puntata, condividete pure, non ci offendiamo ;)
lunedì 3 dicembre 2012
E' NATO
Lo pensavo ieri sera prima di andare a dormire. Lo scrive l'ottimo Claudio Cerasa oggi, togliendomi le parole dalla tastiera.
Renzi e Bersani, insomma, rappresentano due forme diverse e due modi diversi di intendere il centrosinistra ma per la prima volta nella storia recente soprattutto del Pd i due modi diversi di intendere la sinistra sembrano essere complementari, come se fossero due facce della stessa moneta che hanno bisogno di vivere insieme per dare un valore e un peso a quella stessa moneta.Qui tutto l'articolo.
MONARCHICI CIVICI
I monarchici hanno intenzione di fare una lista con un nome fantastico: "Stella e Corona", per sostenere il "collega" (così lo chiamano loro, non sapevo che essere monarchici fosse un mestiere) Avvocato Umberto Ambrosoli, che descrivono così nel loro comunicato firmato da Vincenzo Forte dell'Unione Patriottica (ebbene sì, esiste una Unione Patriottica):
P.s.
Per amor di cronaca, la replica di Ambrosoli:
"Cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro (ordine dinastico della Real Casa Savoia), persona assolutamente perbene, borghese e benestante, cattolico e moderato, di antica tradizione famigliare patriottica e monarchica".Se è questa la società civile di cui tanto si parla, mi tengo stretto stretto il mio bel Pd. Ambrosoli dica qualcosa, please
P.s.
Per amor di cronaca, la replica di Ambrosoli:
Apprendo dalle agenzie di stampa di false iniziative a supporto della mia campagna elettorale promosse da persone che non conosco. Queste provocazioni sono il segno di come a destra la mia candidatura faccia paura. Sottolineo a tal proposito, che tutte le iniziative a mio supporto saranno concordate con il Comitato per Ambrosoli Presidente che si è costituito la scorsa settimana e che coordina le attività di relazione con la società civile e le forze politiche che mi sostengono pubblicamente". Lo scrive in una nota Umberto Ambrosoli.
domenica 2 dicembre 2012
IL NOSTRO LUNEDI'
Per la bambina e il bambino nati oggi e per il coraggio dei genitori nell'averli desiderati,
per la coppia di ragazzi che vorrebbe andare a vivere insieme a costruire futuro, ma i contratti a progetto in banca non valgono come garanzia,
per la stagista laureata a pieni voti che deve pagare per lavorare, perché lo stipendio sono i buoni pasto e l'autobus per andare a lavorare non è gratis,
per l'insegnante che alle 6 di pomeriggio è ancora a scuola solo perché ha a cuore il futuro dei propri allievi,
per il padre di famiglia messo in cassa integrazione a 50 anni che si domanda come pagare la mensa scolastica ai propri figli, nonostante anni di sacrifici,
per lo studente che sta facendo due lavori per pagarsi l'università,
per l'imprenditore in difficoltà che per garantire lo stipendio ai propri dipendenti non si mette in tasca nemmeno un centesimo,
per chi è in mezzo a una strada, nel vero senso della parola, e non sa come rialzare la testa,
per chi ha provato a fare impresa ed è stato sommerso da uno tsunami di scartoffie,
per la restauratrice disoccupata e per le straordinarie bellezze trasformate in rovine da anni di incuria miope,
per chi è stato travolto dalla furia della natura e per la natura, che ha subito la furia incontinente dell'uomo,
per chi ha perso fiducia nella politica con molte buone ragioni,
per l'agricoltore che ha avuto la forza di credere alla qualità della sua terra e dei suoi prodotti,
per l'immigrato che ha nella profondità dello sguardo la sua storia di sofferenza e riscatto,
per la signora anziana che si trascina al seggio per votare, nonostante tutto, perché ricorda bene cosa è costato,
per chi non c'è più e che avrebbe desiderato un mondo migliore di questo, mettendosi in gioco per realizzarlo,
a loro dedico questo giorno di primarie, a loro dedico l'impegno di questi giorni, a loro dedico il mio provare a fare politica meglio che posso, a loro dovrà essere dedicato il nostro lunedì 3 dicembre, a loro dovranno essere dedicati i prossimi giorni e i mesi successivi.
UN MINUTO DOPO
Un ottimo Stefano Menichini.
Abbiamo anche scritto delle regole troppo burocratiche e restrittive e infatti sempre smentite dalla realtà, fino allo spettacolo evitabilissimo dei respingimenti per il ballottaggio; e delle forzature operate dai renziani, che partendo da ragioni condivisibili hanno compiuto mosse troppo aggressive, fino alla frenata di ieri. Che cosa resta da scrivere? Un augurio di buona domenica al popolo degli elettori e al popolo ammirevole dei volontari. E una rapida proiezione sul domani.Qui tutto l'articolo.
venerdì 30 novembre 2012
FAIR PLAY, PER FAVORE
Certamente le primarie per loro natura tendono a creare divisioni e conflitto. Sono una competizione e come in tutte le competizioni è bene che ci sia un po' di furore agonistico. Forse è per questo che la metafora calcistica viene così semplice.
Durante il campionato le squadre di club si incontrano e si scontrano. Ci sono veleni (onestamente mal tollerati dal sottoscritto), sgambetti (francamente mal tollerati dal sottoscritto), insinuazioni (sinceramente mal tollerate dal sottoscritto). Raramente ci si imbatte in giocatori che praticano qualcosa che dovrebbe essere la normalità e invece suscita sempre molto scalpore nel tifoso: il fair play (praticato, nel limite dei limiti umani, dal sottoscritto).
Basta ricordarsi che poi dobbiamo giocare tutti per la nazionale (il PD, il nostro, di tutti, quello per cui servirà un passo conseguente dopo queste primarie), possibilmente senza falciarci in allenamento fra di noi.
Nel caso non si fosse capito mi fa abbastanza schifo questo clima da riserva indiana da parte dei sostenitori di Matteo (tutti ci attaccano, tutti ce l'hanno con noi, siamo i pulcini neri) e mi danno altrettanto fastidio, forse ancor di più, gli attacchi frontali tipo "siete di destra". Capisco la sofferenza (perché se uno crede a quello che fa e alla politica di sofferenza si tratta) di chi in queste ore si è sentito attaccato e/o tradito, dall'una e dall'altra parte.
Trovo sia stato un errore strategico non aver permesso di far votare tutti, recintando il perimetro in modo così netto: mi stanno benissimo le regole che creano un argine, vanno meno bene i restringimenti di carreggiata. Trovo sbagliato continuare a insinuare il dubbio e prospettare una scissione dal Pd con liste separate. Chi crede in questo partito e vede in Matteo una risorsa proprio non se lo merita. Come scrive Serra oggi:
P.s. La parola giustificazione in bocca a degli elettori non è che proprio mi faccia sentire orgoglioso, diciamo.
Durante il campionato le squadre di club si incontrano e si scontrano. Ci sono veleni (onestamente mal tollerati dal sottoscritto), sgambetti (francamente mal tollerati dal sottoscritto), insinuazioni (sinceramente mal tollerate dal sottoscritto). Raramente ci si imbatte in giocatori che praticano qualcosa che dovrebbe essere la normalità e invece suscita sempre molto scalpore nel tifoso: il fair play (praticato, nel limite dei limiti umani, dal sottoscritto).
Basta ricordarsi che poi dobbiamo giocare tutti per la nazionale (il PD, il nostro, di tutti, quello per cui servirà un passo conseguente dopo queste primarie), possibilmente senza falciarci in allenamento fra di noi.
Nel caso non si fosse capito mi fa abbastanza schifo questo clima da riserva indiana da parte dei sostenitori di Matteo (tutti ci attaccano, tutti ce l'hanno con noi, siamo i pulcini neri) e mi danno altrettanto fastidio, forse ancor di più, gli attacchi frontali tipo "siete di destra". Capisco la sofferenza (perché se uno crede a quello che fa e alla politica di sofferenza si tratta) di chi in queste ore si è sentito attaccato e/o tradito, dall'una e dall'altra parte.
Trovo sia stato un errore strategico non aver permesso di far votare tutti, recintando il perimetro in modo così netto: mi stanno benissimo le regole che creano un argine, vanno meno bene i restringimenti di carreggiata. Trovo sbagliato continuare a insinuare il dubbio e prospettare una scissione dal Pd con liste separate. Chi crede in questo partito e vede in Matteo una risorsa proprio non se lo merita. Come scrive Serra oggi:
La verità è che un eventuale ticket Bersani-Renzi ricomporrebbe con buona approssimazione i connotati di una sinistra al tempo stesso dinamica e solida, vivace e attendibile e alle politiche sarebbe quasi imbattibile. Bisognerebbe capire se i rispettivi staff sarebbero disposti, nel caso di un'intesa fra i due capi, a fare un passo indietro, riponendo nei bauli le armi improprie sfoderate per le primarie.E' la mozione #3dicembre. Quella del giorno dopo. Quando bisognerà lasciar perdere le cicatrici di ognuno e dimostrare grande interesse per chi ci ha votato o guardato con curiosità e speranza. Altrimenti si perde il senso del fare politica. Altrimenti il bene comune passa in secondo piano. E questo Paese proprio non se lo può permettere.
P.s. La parola giustificazione in bocca a degli elettori non è che proprio mi faccia sentire orgoglioso, diciamo.
giovedì 29 novembre 2012
LE PAGELLE DI INDOVINO/2 - QUESTA E' LA MIA CASA, LA CASA DOV'E'?
L'ultima volta, dopo il dibattito, avevo provato a scrivere le pagelle. Tornano a grande richiesta (di chi, non si sa).
Bersani 8
Il Segretario Pierluigi ricorda quei centrocampisti che non si vedono in campo ma danno geometria alla squadra. Alla Demetrio Albertini o alla De Rossi, per intenderci. Niente strappi, niente scatti, poca eleganza. Molto mestiere, molta concretezza, molta sostanza. Non si fa intimorire dall'avversario con i piedi migliori, quando deve scivola per togliere la palla, passaggi semplici e poco rischiosi ma sempre efficaci, di quelli che ti fanno arrivare con la palla davanti al portiere. Senza di lui la squadra non sarebbe arrivata dov'è. Capitano.
Renzi 8
Matteo ricorda i trequartisti genio e sregolatezza. Alla Balotelli e alla Cassano. Prova fin dall'inizio a imporre il suo ritmo, piedi buoni, verticalizzazioni rapide, virtuosismi, goal da attaccante di razza. Ogni tanto sente il peso della partita, e il genio lascia spazio alla sregolatezza. Falli fuori tempo, tentativi di attaccar briga con l'avversario, poco spirito di squadra. La squadra, senza di lui, perderebbe incisività e freschezza e non potrebbe raggiungere i traguardi che si è prefissata. Trascinatore.
Non tutti saranno d'accordo (forse nemmeno io sono d'accordo con me stesso su questo pareggio, vado a momenti). La sensazione che ho è che questa squadra non può prescindere da nessuno dei due. Serve un centrocampo di quantità e un attacco di qualità. La difesa siamo tutti noi. Qualcuno si sentirà più terzino con propensione offensiva, qualcun altro si sentirà più centrale, solido a difesa della propria porta.
Il fatto è che senza lo spogliatoio unito non si vince. E allora, forse, dovremmo tutti smettere di azzannarci gli uni con gli altri. Perché le regole tutti hanno provato a modificarle e tutti le hanno violate, per un motivo o per l'altro. Questo clima da tifoseria è francamente intollerabile. Usciamo da vent'anni di starnazzi indegni. Di cori da stadio ne abbiamo avuti abbastanza. Andare a dormire sentendosi orgogliosi di questo centrosinistra (soprattutto dopo aver guardato Porta a Porta con quel che rimane del Pdl) e risvegliarsi con questo spettacolo indegno è veramente triste. Della serie, questa è la mia casa (ieri sera), la casa dov'è (stamattina).
Io, personalmente, preferisco un bel centrocampo ad un attacco strepitoso. Preferisco Pirlo a Ibrahimovic e Cambiasso a Sneijder. Ma sono gusti. E qualsiasi sia la preferenza di ciascuno il punto è che c'è bisogno di tutti. Soprattutto da lunedì, quando concluderemo le amichevoli estive e inizieranno campionato e champions league. Lì o ci sentiremo tutti sotto lo stesso tetto, in una casa comune, o non andremo molto lontano.
Bersani 8
Il Segretario Pierluigi ricorda quei centrocampisti che non si vedono in campo ma danno geometria alla squadra. Alla Demetrio Albertini o alla De Rossi, per intenderci. Niente strappi, niente scatti, poca eleganza. Molto mestiere, molta concretezza, molta sostanza. Non si fa intimorire dall'avversario con i piedi migliori, quando deve scivola per togliere la palla, passaggi semplici e poco rischiosi ma sempre efficaci, di quelli che ti fanno arrivare con la palla davanti al portiere. Senza di lui la squadra non sarebbe arrivata dov'è. Capitano.
Renzi 8
Matteo ricorda i trequartisti genio e sregolatezza. Alla Balotelli e alla Cassano. Prova fin dall'inizio a imporre il suo ritmo, piedi buoni, verticalizzazioni rapide, virtuosismi, goal da attaccante di razza. Ogni tanto sente il peso della partita, e il genio lascia spazio alla sregolatezza. Falli fuori tempo, tentativi di attaccar briga con l'avversario, poco spirito di squadra. La squadra, senza di lui, perderebbe incisività e freschezza e non potrebbe raggiungere i traguardi che si è prefissata. Trascinatore.
Non tutti saranno d'accordo (forse nemmeno io sono d'accordo con me stesso su questo pareggio, vado a momenti). La sensazione che ho è che questa squadra non può prescindere da nessuno dei due. Serve un centrocampo di quantità e un attacco di qualità. La difesa siamo tutti noi. Qualcuno si sentirà più terzino con propensione offensiva, qualcun altro si sentirà più centrale, solido a difesa della propria porta.
Il fatto è che senza lo spogliatoio unito non si vince. E allora, forse, dovremmo tutti smettere di azzannarci gli uni con gli altri. Perché le regole tutti hanno provato a modificarle e tutti le hanno violate, per un motivo o per l'altro. Questo clima da tifoseria è francamente intollerabile. Usciamo da vent'anni di starnazzi indegni. Di cori da stadio ne abbiamo avuti abbastanza. Andare a dormire sentendosi orgogliosi di questo centrosinistra (soprattutto dopo aver guardato Porta a Porta con quel che rimane del Pdl) e risvegliarsi con questo spettacolo indegno è veramente triste. Della serie, questa è la mia casa (ieri sera), la casa dov'è (stamattina).
Io, personalmente, preferisco un bel centrocampo ad un attacco strepitoso. Preferisco Pirlo a Ibrahimovic e Cambiasso a Sneijder. Ma sono gusti. E qualsiasi sia la preferenza di ciascuno il punto è che c'è bisogno di tutti. Soprattutto da lunedì, quando concluderemo le amichevoli estive e inizieranno campionato e champions league. Lì o ci sentiremo tutti sotto lo stesso tetto, in una casa comune, o non andremo molto lontano.
mercoledì 28 novembre 2012
CARDINAL SCOLA: UN PO' SI', UN PO' NO
Ieri il cardinal Scola ha diramato alcune "istruzioni per l'uso" per le imminenti campagne elettorali.
Provo ad analizzare alcune parti del testo, che prendo dal sito della Diocesi, e provo a dire cosa penso da cattolico impegnato in politica.
In generale non mi sembra una lettera così terribile, anche se, evidentemente, non condivido alcuni passaggi. Credo però che nella situazione in cui ci ritroviamo oggi la Chiesa abbia una grande responsabilità e per essere all'altezza di questo compito servirebbe maggior coraggio e maggior coinvolgimento. Che non significa necessariamente doversi schierare, anzi. Significa aiutare tutti noi a ridare dignità alla parola politica, riconsegnando alle nostre comunità il senso del servizio al bene comune come aspirazione alla miglior conciliazione possibile fra cielo e terra.
Provo ad analizzare alcune parti del testo, che prendo dal sito della Diocesi, e provo a dire cosa penso da cattolico impegnato in politica.
Come spiega Papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in Veritate, «la Chiesa non pretende minimamente d’intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, per una società a misura dell’uomo, della sua dignità, della sua vocazione» (n. 9).La premessa da cui parte Scola è questa. Mi pare importante citarla per calarci nella giusta ottica.
Di fronte alla tentazione molto diffusa del disimpegno e del disinteresse sui temi del bene comune e delle scelte che lo realizzano e governano, è necessaria e urgente l’opera educativa delle comunità cristiane affinché solleciti tutti alla partecipazione attiva e responsabile a questi appuntamenti elettorali attraverso: un’adeguata informazione su programmi e candidati, l’esercizio del proprio voto, l’impegno attivo di un numero sempre maggiore di laici cristiani nell’attività amministrativa e politica.
Su questo ho già avuto modo di scrivere su questo blog. La politica ormai da troppo tempo non entra nelle comunità, per paura di dividerle o perché non ci si vuole sporcare le mani. Invece, secondo me, non dovremmo aver paura di discutere, di confrontarci, di pensarla diversamente, anche di dividerci. Dovremmo avere il coraggio di rispettarci, di alzare l'asticella del dibattito, di aspirare ad un confronto approfondito, di sposare uno stile sobrio. Sarebbero i primi passi per creare un clima politico che ci aiuti a conciliare una volta di più cielo e terra.
Un clima di fiducia sarà realizzabile se insieme si lavorerà per salvaguardare dall’erosione dell’individualismo le questioni etiche rilevanti, promuovendo i valori ispirati alla retta ragione e al Vangelo. Per questo i cattolici faranno riferimento ai principi irrinunciabili dell’insegnamento del Magistero della Chiesa sulla famiglia, aperta alla vita, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna, sul rispetto per la vita dal suo concepimento al termine naturale, sulla libertà religiosa, sul diritto alla libertà di educazione dei genitori per i propri figli, sulla tutela sociale dei minori e delle vittime delle moderne forme di schiavitù, sullo sviluppo di un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, sulla giustizia sociale, sul ruolo da riconoscere ai principi di solidarietà e di sussidiarietà, sulla pace come valore supremo a cui tendere.
Qui c'è, giustamente, un super compendio della dottrina sociale della Chiesa ad oggi. La colpa non è di Scola (forse si poteva citare prima la giustizia sociale e poi i temi etici, ma capisco sia questione di gusti e priorità legate alle proprie sensibilità). Il problema è una Dottrina Sociale della Chiesa secondo me ferma al palo, incapace di parlare al presente (e ai presenti, nel senso dei giovani) e tanto meno del futuro. Ne ho scritto diffusamente. E' ora si smetterla di fare le battaglie contro il riconoscimento dei diritti per alcuni, è ora di battersi per il riconoscimento dei nostri diritti. Se daremo diritti agli omosessuali, per dirne una, forse poi più facilmente potremo legittimamente pretendere sostegno al reddito per le giovani coppie con figli.
Dai cattolici in particolare ci si attende l’impegno per rafforzare la credibilità di un impegno speso al servizio della politica: siano esemplari per rigore morale, attenzione alla gente, spirito di servizio, professionalità, capacità non solo di rifiutare ogni forma di corruzione ma anche di anteporre il bene comune ai propri anche legittimi interessi di parte.
Ecco, forse questo andava detto qualche anno fa. Quando tutti sapevano del bunga bunga e nessuno ha osato aprire bocca, perché comunque si tutelavano i Family day.
Si vigili per evitare che le attività pastorali vengano strumentalizzate a fini elettorali: durante questo periodo, è prudente non programmare iniziative che coinvolgano persone candidate o già impegnate a livello politico.
Ecco, questo è profondamente sbagliato e contraddittorio. Bisognerebbe incentivare confronti fra candidati, incontri, momenti di riflessione comune. Se no come si fa ad incentivare la partecipazione? Torniamo a parlare di politica nelle nostre comunità.
Ogni persona che riveste e mantiene compiti o ruoli di responsabilità nelle istituzioni e negli organismi ecclesiali è invitata ad astenersi rigorosamente da ogni coinvolgimento elettorale con qualsiasi schieramento politico.Questo mi sembra molto sensato e corretto.
In generale non mi sembra una lettera così terribile, anche se, evidentemente, non condivido alcuni passaggi. Credo però che nella situazione in cui ci ritroviamo oggi la Chiesa abbia una grande responsabilità e per essere all'altezza di questo compito servirebbe maggior coraggio e maggior coinvolgimento. Che non significa necessariamente doversi schierare, anzi. Significa aiutare tutti noi a ridare dignità alla parola politica, riconsegnando alle nostre comunità il senso del servizio al bene comune come aspirazione alla miglior conciliazione possibile fra cielo e terra.
martedì 27 novembre 2012
IL RISCHIO DI ELISIONE
Ilvo Diamanti, oggi, su Repubblica:
Nel Pd occorre fare attenzione a non trasformare la competizione fra i "duellanti" in antagonismo. Renzi e Bersani e, soprattutto, i mondi che si sono aggregati e mobilitati intorno a loro: non debbono diventare alternativi. Ed esclusivi. C'è il rischio, altrimenti, che si elidano a vicenda. E che, invece di favorire la partecipazione larga e paziente di questo periodo, producano disincanto e frammentazione. Divisione.Ecco, magari evitiamo di suicidarci questa settimana e, soprattutto, il secondo dopo l'annuncio dei risultati.
CDZ9 - 53
MOZIONI
INIZIATIVE
MODIFICHE VIABILISTICHE
PARERI
MOZIONI
Si chiede di omologare e potenziare l'illuminazione di via Arezzo e Piazza San Giovanni
INIZIATIVE
Fiera mercato alternativo "Alter Bej" - Associazione "Altrimenti"
La fiera si svolgerà da giovedì 6 a domenica 9 dicembre, presso il Cavalcavia Bussa all'Isola, con la presenza quotidiana di almeno 70 banchi provenienti da tutto il territorio nazionale, con merceologie tipiche e una vasta presenza di artigiani e di piccole botteghe. Saranno inoltre presenti numerose realtà associative che presentaranno e organizzeranno laboratori ludici per bambini e adolescenti, intrattenimento musicale con gruppi di base, degustazione di cibi e bevande.
Patrocinio gratuitto
"Sportello Zona 9 - Caf Energia" - Associazione "Mille città del sole"
Il progetto, cofinanziato attraverso un bando della Comunità Europea, prevederebbe, tra l'altro, l'apertura ogni 15 giorni di uno sportello rivolto a cittadini, condomini e amministratori di condomini per assisterli nell'utilizzo razionale dell'energia e nell'istruzione delle pratiche per ottenere degli sgravi fiscali in merito ad adeguate ristrutturazioni edilizie.
Patrocinio gratuito e utilizzo gratuito per 12 mesi del locale di via Guerzoni 38 per un pomeriggio ogni 15 giorni.
MODIFICHE VIABILISTICHE
Parere favorevole al ripristino del doppio senso di marcia nel tratto di Via Cafiero compreso fra via Butti e via Bruni e l'istituzione del senso unico in Via Guerzoni allo scopo di consentire la sosta regolare su entrambe i lati
INIZIATIVE
MODIFICHE VIABILISTICHE
PARERI
MOZIONI
Si chiede di omologare e potenziare l'illuminazione di via Arezzo e Piazza San Giovanni
INIZIATIVE
Fiera mercato alternativo "Alter Bej" - Associazione "Altrimenti"
La fiera si svolgerà da giovedì 6 a domenica 9 dicembre, presso il Cavalcavia Bussa all'Isola, con la presenza quotidiana di almeno 70 banchi provenienti da tutto il territorio nazionale, con merceologie tipiche e una vasta presenza di artigiani e di piccole botteghe. Saranno inoltre presenti numerose realtà associative che presentaranno e organizzeranno laboratori ludici per bambini e adolescenti, intrattenimento musicale con gruppi di base, degustazione di cibi e bevande.
Patrocinio gratuitto
"Sportello Zona 9 - Caf Energia" - Associazione "Mille città del sole"
Il progetto, cofinanziato attraverso un bando della Comunità Europea, prevederebbe, tra l'altro, l'apertura ogni 15 giorni di uno sportello rivolto a cittadini, condomini e amministratori di condomini per assisterli nell'utilizzo razionale dell'energia e nell'istruzione delle pratiche per ottenere degli sgravi fiscali in merito ad adeguate ristrutturazioni edilizie.
Patrocinio gratuito e utilizzo gratuito per 12 mesi del locale di via Guerzoni 38 per un pomeriggio ogni 15 giorni.
MODIFICHE VIABILISTICHE
Parere favorevole al ripristino del doppio senso di marcia nel tratto di Via Cafiero compreso fra via Butti e via Bruni e l'istituzione del senso unico in Via Guerzoni allo scopo di consentire la sosta regolare su entrambe i lati
lunedì 26 novembre 2012
SIAMO TUTTI MATTI
Ecco il secondo episodio di Polifemo. Si parla di primarie con ospite Francesco Laforgia, della sempiterna Rosy Bindi, del partito di Cicciolina. C'è anche una puntatina del Sindaco di Milano Pisapia, perché non ci facciamo mancare mai niente. Ho provato anche a leggere, malissimo, il post che ho scritto ieri. La fatica di queste giornate si è fatta sentire, così come poche ore di sono alle spalle. C'è qualche incespicamamento di troppo.
LA FOLLIA DELLE PRIMARIE (HA RAGIONE GRILLO, FORSE)
Inizio da delirio sprezzante di un buffone per commentare la meravigliosa giornata di oggi:
La follia di migliaia di volontari che da giorni donano il loro tempo libero per permettere le registrazioni e che oggi, pazientemente, hanno accolto e fatto votare nei seggi milioni di persone. Follemente innamorati della politica e follemente orgogliosi di vivere così la loro militanza a delle idee prima che ad un partito.
La follia di migliaia di elettori che hanno colto questa straordinaria occasione per esprimere il loro voto e la loro preferenza, nonostante qualche delusione di troppo che sicuramente questo centrosinistra negli ultimi anni ha regalato. C'è qualcuno che avrà mugugnato e qualcuno che sarà arrivato col sorriso, qualcuno che avrà deciso all'ultimo chi votare e qualcun altro che invece non ha nemmeno dovuto deciderlo, qualcuno pronto alle 8 meno 5 e qualcun altro arrivato affannato al seggio alle 20 meno 1. Tutti, certamente, follemente convinti che questa è una stupenda prova di democrazia.
La follia di chi cerca di mettere insieme tutti per governare, quella di chi vuole cambiare tutto, quella di chi crede ancora nella forza di appassionanti narrazioni.
La follia della vecchietta che si trascina al seggio perché ha visto morire amici per permetterle di esprimere il suo voto e quella di un ragazzo giovane che dalla politica e da questo centrosinistra si aspetta un regalo grande come il futuro.
La follia di chi, nonostante tutto, al Pd vuole bene.
La follia di chi viene preso per pazzo mentre posta, twitta, condivide, con 10 pagine aperte per controllare lo spoglio e i social network, mentre la/il fidanzata/fidanzato/moglie/marito/amica/amico lo guarda con la consapevolezza che sei di chi sa di avere di fronte un caso irrecuperabile, perché la politica è un virus che se ti acchiappa difficilmente ti molla.
La follia di chi crede che il web sia importante, ma ritrovarsi al seggio delle primarie e scambiare quattro chiacchiere sia molto meglio.
La follia di chi ha inventato regole un po' farraginose e quella di chi pensava a primarie senza regole. La follia di chi crede che, delle volte, la verità stia sempre nel mezzo. La follia di uno spoglio un po' troppo a rallentatore.
La follia di chi crede che questo centrosinistra alla fine troverà una quadra, perché è la casa di tutti noi (Di Pietro magari anche no) e nessuno di noi può essere accompagnato alla porta senza che crolli tutto (anche in termini di curva dei voti).
La follia di chi spera che la settimana prossima si voli alto, riducendo al minimo i colpi bassi, navigando a vele spiegate verso la vittoria alle secondarie, che poi sono quelle che più ci interessa vincere.
La follia di Rosy Bindi, alla quale pare interessi più straparlare che vincere.
La follia della sfida lanciata da Matteo, la follia di Pigi che l'ha accettata, la follia di chi queste primarie non le voleva per paura, la follia di una classe dirigente che prova ad essere impermeabile alla realtà e al tempo che passa. La follia di chi pensa che il 30% e passa di Matteo possa essere trascurato.
La follia di chi stanotte va a letto felice. La follia di chi oggi ha pronunciato una semplice parola, frequentata sempre meno da tutti noi: "Grazie".
La follia di chi crede che l'esercizio della ragione, dell'andare al fondo delle questioni, del non generalizzare, del guardare il mondo nelle sue caleidoscopiche mille sfaccettature e complessità, sia l'unica strada per risollevarci.
La follia di chi domenica prossima si ritufferà in questa grande avventura democratica.
La follia di un buffone che settimana prossima riverserà su questa meraviglia ancora un po' di bile. Senza capire che questa gente è solo una magnifica realtà, per fortuna di questa Italia rannicchiata su sé stessa da tanto, troppo tempo.
Le secondarie, terziarie, nullarie del pdmenoelle di questa domenica di novembre 2012, data che verrà ricordata come l'ennesimo giorno dei morti della Seconda Repubblica, sono una rappresentazione senza contenuti, un'auto celebrazione di comparse, un grottesco viaggio nella pazziaForse in parte il giullare del web ha ragione, forse ci vuole una buona dose di follia per rendere possibile una giornata di questo genere.
La follia di migliaia di volontari che da giorni donano il loro tempo libero per permettere le registrazioni e che oggi, pazientemente, hanno accolto e fatto votare nei seggi milioni di persone. Follemente innamorati della politica e follemente orgogliosi di vivere così la loro militanza a delle idee prima che ad un partito.
La follia di migliaia di elettori che hanno colto questa straordinaria occasione per esprimere il loro voto e la loro preferenza, nonostante qualche delusione di troppo che sicuramente questo centrosinistra negli ultimi anni ha regalato. C'è qualcuno che avrà mugugnato e qualcuno che sarà arrivato col sorriso, qualcuno che avrà deciso all'ultimo chi votare e qualcun altro che invece non ha nemmeno dovuto deciderlo, qualcuno pronto alle 8 meno 5 e qualcun altro arrivato affannato al seggio alle 20 meno 1. Tutti, certamente, follemente convinti che questa è una stupenda prova di democrazia.
La follia di chi cerca di mettere insieme tutti per governare, quella di chi vuole cambiare tutto, quella di chi crede ancora nella forza di appassionanti narrazioni.
La follia della vecchietta che si trascina al seggio perché ha visto morire amici per permetterle di esprimere il suo voto e quella di un ragazzo giovane che dalla politica e da questo centrosinistra si aspetta un regalo grande come il futuro.
La follia di chi, nonostante tutto, al Pd vuole bene.
La follia di chi viene preso per pazzo mentre posta, twitta, condivide, con 10 pagine aperte per controllare lo spoglio e i social network, mentre la/il fidanzata/fidanzato/moglie/marito/amica/amico lo guarda con la consapevolezza che sei di chi sa di avere di fronte un caso irrecuperabile, perché la politica è un virus che se ti acchiappa difficilmente ti molla.
La follia di chi crede che il web sia importante, ma ritrovarsi al seggio delle primarie e scambiare quattro chiacchiere sia molto meglio.
La follia di chi ha inventato regole un po' farraginose e quella di chi pensava a primarie senza regole. La follia di chi crede che, delle volte, la verità stia sempre nel mezzo. La follia di uno spoglio un po' troppo a rallentatore.
La follia di chi crede che questo centrosinistra alla fine troverà una quadra, perché è la casa di tutti noi (Di Pietro magari anche no) e nessuno di noi può essere accompagnato alla porta senza che crolli tutto (anche in termini di curva dei voti).
La follia di chi spera che la settimana prossima si voli alto, riducendo al minimo i colpi bassi, navigando a vele spiegate verso la vittoria alle secondarie, che poi sono quelle che più ci interessa vincere.
La follia di Rosy Bindi, alla quale pare interessi più straparlare che vincere.
La follia della sfida lanciata da Matteo, la follia di Pigi che l'ha accettata, la follia di chi queste primarie non le voleva per paura, la follia di una classe dirigente che prova ad essere impermeabile alla realtà e al tempo che passa. La follia di chi pensa che il 30% e passa di Matteo possa essere trascurato.
La follia di chi stanotte va a letto felice. La follia di chi oggi ha pronunciato una semplice parola, frequentata sempre meno da tutti noi: "Grazie".
La follia di chi crede che l'esercizio della ragione, dell'andare al fondo delle questioni, del non generalizzare, del guardare il mondo nelle sue caleidoscopiche mille sfaccettature e complessità, sia l'unica strada per risollevarci.
La follia di chi domenica prossima si ritufferà in questa grande avventura democratica.
La follia di un buffone che settimana prossima riverserà su questa meraviglia ancora un po' di bile. Senza capire che questa gente è solo una magnifica realtà, per fortuna di questa Italia rannicchiata su sé stessa da tanto, troppo tempo.
domenica 25 novembre 2012
FINO ALLE 20
Un bel post di Stefano. Andate a votare (qui le istruzioni). Siete ancora in tempo e incontrerete un sacco di bella gente.
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