Pippo, come spesso gli succede, fa la domanda giusta e pone la questione giusta a questo partito, rispetto alle primarie di Napoli..
Se vogliamo essere credibili, se vogliamo rappresentare una alternativa a questo paese, se vogliamo esistere e non sopravvivere.
venerdì 28 gennaio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
MA QUALI CAMPI DI STERMINIO?
Bella, bellissima campagna della regione Umbria, per non dimenticare, ma anche, e soprattutto, per far conoscere a chi, queste storie, non ha avuto la fortuna di ascoltarle da chi è sopravvissuto.
Qui trovate tutti i cartelloni.
Qui trovate tutti i cartelloni.
UNA MATTINA IN PRETURA
Vorrei pubblicamente ringraziare la giustizia italiana, che proprio non va, per avermi fatto perdere una mattinata.
Sono stato convocato come teste, in una udienza riguardante un incidente fatto quasi due anni fa, dal giudice di pace, e, una volta arrivato, scopro che la dottressa Mollica sta scioperando da 11 giorni (dal 17 al 28 Gennaio).
Posto che è legittimo lo sciopero, soprattutto per le condizioni in cui sono costretti a lavorare giudici, magistrati e avvocati, quando riusciremo ad avere una giustizia efficiente? Quando in una situazione come la mia, arriverà una notifica che avvisa del rinvio dell'udienza?
Ma soprattutto, quando smetteremo di occuparci dei guai giudiziari di un vecchio politico spacciandoli per riforme del sistema giudiziario, senza occuparci dei guai che i cittadini normali sono costretti a passare quotidianamente nei tribunali?
Forse lo scopriremo presto, sperando che questi interminabili 17 anni di immobilismo di questo paese stiano finendo!
Sono stato convocato come teste, in una udienza riguardante un incidente fatto quasi due anni fa, dal giudice di pace, e, una volta arrivato, scopro che la dottressa Mollica sta scioperando da 11 giorni (dal 17 al 28 Gennaio).
Posto che è legittimo lo sciopero, soprattutto per le condizioni in cui sono costretti a lavorare giudici, magistrati e avvocati, quando riusciremo ad avere una giustizia efficiente? Quando in una situazione come la mia, arriverà una notifica che avvisa del rinvio dell'udienza?
Ma soprattutto, quando smetteremo di occuparci dei guai giudiziari di un vecchio politico spacciandoli per riforme del sistema giudiziario, senza occuparci dei guai che i cittadini normali sono costretti a passare quotidianamente nei tribunali?
Forse lo scopriremo presto, sperando che questi interminabili 17 anni di immobilismo di questo paese stiano finendo!
mercoledì 26 gennaio 2011
50 MILIONI IN CONSULENZE ALLA C***O O UN PIANO PER IL SEVESO?
Un comunicato stampa di Beatrice Uguccioni, presidente del consiglio di zona 9, sulle consulenze d'oro della giunta Moratti.
L’uso spregiudicato delle consulenze è l’esempio lampante dell’incapacità di amministrare una città" afferma Beatrice Uguccioni, Presidente del Consiglio di Zona 9 commentando il caso delle consulenze d'oro. "E’ mai possibile che le professionalità interne al Comune di Milano non siano in grado di progettare, elaborare idee e realizzare interventi? Non credo proprio. Penso, invece, che in questi 5 anni le tante professionalità interne non siano state valorizzate, ma anzi siano state messe in disparte. E questo è gravissimo. E francamente non mi interessa nulla se, come afferma il sindaco, le consulenze siano state ridotte. Il dato è che sono stati spesi 50milioni di euro e la domanda è: il cittadino milanese che giovamento ne ha avuto? Io dico: nessuno. Per andare nello specifico: servono davvero 400mila euro per sensibilizzare i padroni dei cani all'uso della paletta? Servivano veramente 530mila euro per promuovere tra le altre cose i progetti per le luminarie natalizie, peraltro poste solo in centro, alla faccia delle cosiddette periferie?Sono sconcerta dalla superficialità della Giunta che ora, con il bilancio ancora da approvare, si permette di dire che c'è la crisi e che quindi occorre tagliare i fondi da destinare ai servizi per i cittadini. Caro Sindaco, cari Assessori vi siete accorti adesso che la coperta è corta? Cosa si sarebbe potuto fare con 50milioni di euro? Qualche suggerimento ce l'ho. Forse sistemare qualche scuola che sta cadendo a pezzi? La Zona 9 ha già fornito un preciso elenco. Forse restaurare la preziosa Villa Litta gioiello semi abbandonato? Addirittura realizzare l'opera che avrebbe eliminato le esondazioni del Seveso che a settembre ha devastato la metropolitana, causando milioni di euro di danni? Il Comune avrebbe dovuto investire "solo" 35milioni di euro! Gia! che ingenua, se avessero investito in progetti a favore dei cittadini con cosa avrebbero pagato per esempio il lettore ufficiale della cerimonia degli Ambrogini?" conclude Uguccioni
BARRICATE
Sull'accordo Fiat se ne è dette di tutti i colori, facendo come facciamo dal 1994 in Italia: ci siamo divisi in due fazioni e scontrandosi muro contro muro, senza nemmeno fermarsi un attimo a riflettere, senza nemmeno fermarsi un attimo a pensare alla sofferenza, alla dignità, alla vita di chi in catena di montaggio ci lavora.
E' molto semplice affrontare i problemi così, dietro lo scudo di una ideologia, in una barricata, ma credo che i nostri tempi richiedano approfondimenti più seri, liberi da schemi precostituiti e che vadano davvero incontro alle esigenze di chi lavora (fra le quali c'è anche tenersi il posto di lavoro, come ha detto in modo un po' semplicistico Renzi).
Io di diritto del lavoro non me ne intendo, credo che ci siano nell'accordo cose giuste (pause) e cose sbagliate (malattia, sciopero), e che sia stato comunque posto in modo sbagliato da Marchionne, e utilizzato in maniera sbagliata dalla Fiom.
Qui trovate un'ottima analisi del voto.
E' molto semplice affrontare i problemi così, dietro lo scudo di una ideologia, in una barricata, ma credo che i nostri tempi richiedano approfondimenti più seri, liberi da schemi precostituiti e che vadano davvero incontro alle esigenze di chi lavora (fra le quali c'è anche tenersi il posto di lavoro, come ha detto in modo un po' semplicistico Renzi).
Io di diritto del lavoro non me ne intendo, credo che ci siano nell'accordo cose giuste (pause) e cose sbagliate (malattia, sciopero), e che sia stato comunque posto in modo sbagliato da Marchionne, e utilizzato in maniera sbagliata dalla Fiom.
Qui trovate un'ottima analisi del voto.
MONDADORI SI RIVOLTA NELLA TOMBA
E alla fine, Roberto Saviano, se ne va dalla casa editrice di B., dalla Mondadori, che a quanto pare, come linea editoriale, sta pian piano diventando come Mediaset, prendendo le sembianze del padrone (o della figlia del pradrone).
martedì 25 gennaio 2011
SCOPRIFUOCO
Un bel video fatto dal Pd di Milano, sul coprifuoco a Milano, confrontato con il lavoro fatto a Torino.
ESPULSIONI NAPOLETANE
A Napoli, credo quasi sicuramente da quanto ho letto sui giornali e sui blog ieri, le cose non sono andate come dovrebbero.
A me, onestamente, fa un po' schifo la cosa, perchè con un sistema clientelare, sporco, viscido, il nostro partito non dovrebbe avere niente a che fare; se le cose stanno così, io interverrei affinchè chi si è reso protagonista di situazioni come queste venga espulso immediatamente dal partito, perchè la faccia, in tempi come questi, deve rimanere pulita. punto.
A me, onestamente, fa un po' schifo la cosa, perchè con un sistema clientelare, sporco, viscido, il nostro partito non dovrebbe avere niente a che fare; se le cose stanno così, io interverrei affinchè chi si è reso protagonista di situazioni come queste venga espulso immediatamente dal partito, perchè la faccia, in tempi come questi, deve rimanere pulita. punto.
lunedì 24 gennaio 2011
UCCIDI IL GIOVANE CHE ALBERGA IN TE
L'avevo accennato a Firenze, dicendo che sono stufo di sentir dire che i giovani non avranno futuro, che la disoccupazione giovanile è alle stelle, ecc. ecc.
Ormai sta diventando un mantra da ripetere ossessivamente tutti i giorni, senza che nessuno muova un dito (che ne so, per esempio obbligando le aziende a pagare almeno una cifra simbolica chi fa gli stage, soprattutto quelli al di fuori del percorso di studi, in modo tale che non siano sempre gratutiti).
E allora ben vengano iniziative come questa, la mai generation (sottotitolo: uccidi il giovane che alberga in te) è bene che cominci a prendersi le sue responsabilità e si faccia carico di un po' di questa merda che abbiamo intorno. Come diceva De Andrè, dal letame nascono i fior, in fondo.
Ormai sta diventando un mantra da ripetere ossessivamente tutti i giorni, senza che nessuno muova un dito (che ne so, per esempio obbligando le aziende a pagare almeno una cifra simbolica chi fa gli stage, soprattutto quelli al di fuori del percorso di studi, in modo tale che non siano sempre gratutiti).
E allora ben vengano iniziative come questa, la mai generation (sottotitolo: uccidi il giovane che alberga in te) è bene che cominci a prendersi le sue responsabilità e si faccia carico di un po' di questa merda che abbiamo intorno. Come diceva De Andrè, dal letame nascono i fior, in fondo.
MEGLIO CHE SI LEGHI UNA MACINA AL COLLO E SI BUTTI IN MARE
Una lettera di alcuni laici cattolici, impegnati in politica, sui fatti di questi giorni:
Dopo aver sentito e letto i numerosi interventi di questi giorni sulle vicende giudiziarie del Presidente del Consiglio, non sentiamo il bisogno di intervenire sul merito delle questioni che occupano da troppi giorni le prime pagine dei giornali. Come politici che tentano di offrire la loro testimonianza cristiana nel servizio alle istituzioni e a questo nostro Paese, ci sentiamo piuttosto in dovere di manifestare la nostra preoccupazione per la deriva che sta interessando in modo sempre più evidente la vita pubblica italiana. Un’intera generazione politica, e non facciamo differenze di schieramento, rischia di venire precipitata in un formalismo che accompagna alla proclamazione di valori e tradizioni che spesso vengono qualificati con l’impegnativo aggettivo di cristiani, una serie di comportamenti pratici che sconfinano nella categoria dell’a-moralità e pretendono di non diventare oggetto di giudizio in nome dell’assoluta intangibilità della sfera privata e della libertà, altrettanto assoluta, di scelta dell’individuo. Per chi fa politica la dimensione pubblica non è un accidente o un qualcosa di totalmente separato dalla propria esperienza di vita (anche privata), tanto quanto per chi si definisce credente la testimonianza quotidiana non può essere separata dalle proprie abitudini di vita, anche privatissime. Non si tratta di ergersi a giudici di nessuno; per questo esiste la magistratura nella città terrena e il buon Dio in quella celeste. Il punto è un altro: il patrimonio morale e culturale di un popolo o di una nazione non sono indipendenti dal comportamento e dalle abitudini di chi in essi riveste ruoli di responsabilità, a qualsiasi livello.
Il Vangelo non è tenero con chi si definisce cristiano e rischia di recare scandalo, ovvero di offrire una testimonianza dissonante e contraria rispetto a quanto proclama o afferma di credere: meglio che si leghi una macina al collo e si getti nel mare.
La rilevanza penale di un comportamento è fondamentale per il giudizio terreno di chi è investito del compito di vigilare sul rispetto delle leggi, ma le conseguenze morali e culturali di ogni nostro comportamento vanno oltre il codice penale e toccano elementi più profondi e radicali quali l’ethos collettivo e la possibilità di indicare criteri per vivere una vita buona. La grave preoccupazione per l’emergenza educativa che ha spinto i vescovi italiani a dedicare un intero decennio della comunità cristiana proprio al tema della trasmissione dei valori, suona purtroppo come profetica: quali modelli offriamo ai giovani? Quali prospettive educative si aprono di fronte ai più piccoli? Che cittadini stiamo formando? Sono domande che, se guardiamo a quello che sta accadendo in questi mesi, rischiano di condurci attraverso riflessioni colme di smarrimento se non di angoscia.
La politica farà le sue scelte e adotterà le sue strategie che condurranno probabilmente a un duro scontro tra chi difende le ragioni del Presidente del Consiglio e chi ritiene che i suoi comportamenti siano lesivi della dignità dell’intero Paese. Questo non toglie però nulla alla necessità di una profonda riflessione sulle conseguenze che abitudini e comportamenti che si trascinano da tempo e di cui i protagonisti si sono a più riprese vantati, rischiano di far precipitare sull’intera società italiana. Anche dalle gerarchie ecclesiastiche si sono opportunamente levate, negli ultimi giorni e non solo, voci preoccupate al proposito.
Nessuno ha titolo per considerarsi paladino esclusivo del cristianesimo in politica e nessuno può arrogarsi il diritto di invocare i valori cristiani, e tanto meno il Vangelo, per difendere le proprie scelte politiche che rimangono, è bene ricordarlo, nel campo dell’opinabile e del provvisorio.
Ci piace richiamare, per concludere, un passaggio della Lettera a Diogneto, uno scritto del padri apostolici: i cristiani “dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. (…) Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano” (V,9-11.13). Anche oggi c’è bisogno di cristiani così e di politici che, dicendosi cristiani, abbiano l’umiltà di servire e rifuggano l’arroganza del potere.
Il Vangelo non è tenero con chi si definisce cristiano e rischia di recare scandalo, ovvero di offrire una testimonianza dissonante e contraria rispetto a quanto proclama o afferma di credere: meglio che si leghi una macina al collo e si getti nel mare.
La rilevanza penale di un comportamento è fondamentale per il giudizio terreno di chi è investito del compito di vigilare sul rispetto delle leggi, ma le conseguenze morali e culturali di ogni nostro comportamento vanno oltre il codice penale e toccano elementi più profondi e radicali quali l’ethos collettivo e la possibilità di indicare criteri per vivere una vita buona. La grave preoccupazione per l’emergenza educativa che ha spinto i vescovi italiani a dedicare un intero decennio della comunità cristiana proprio al tema della trasmissione dei valori, suona purtroppo come profetica: quali modelli offriamo ai giovani? Quali prospettive educative si aprono di fronte ai più piccoli? Che cittadini stiamo formando? Sono domande che, se guardiamo a quello che sta accadendo in questi mesi, rischiano di condurci attraverso riflessioni colme di smarrimento se non di angoscia.
La politica farà le sue scelte e adotterà le sue strategie che condurranno probabilmente a un duro scontro tra chi difende le ragioni del Presidente del Consiglio e chi ritiene che i suoi comportamenti siano lesivi della dignità dell’intero Paese. Questo non toglie però nulla alla necessità di una profonda riflessione sulle conseguenze che abitudini e comportamenti che si trascinano da tempo e di cui i protagonisti si sono a più riprese vantati, rischiano di far precipitare sull’intera società italiana. Anche dalle gerarchie ecclesiastiche si sono opportunamente levate, negli ultimi giorni e non solo, voci preoccupate al proposito.
Nessuno ha titolo per considerarsi paladino esclusivo del cristianesimo in politica e nessuno può arrogarsi il diritto di invocare i valori cristiani, e tanto meno il Vangelo, per difendere le proprie scelte politiche che rimangono, è bene ricordarlo, nel campo dell’opinabile e del provvisorio.
Ci piace richiamare, per concludere, un passaggio della Lettera a Diogneto, uno scritto del padri apostolici: i cristiani “dimorano nella terra, ma hanno la loro cittadinanza nel cielo. Obbediscono alle leggi stabilite, e con la loro vita superano le leggi. Amano tutti, e da tutti vengono perseguitati. (…) Sono poveri, e fanno ricchi molti; mancano di tutto, e di tutto abbondano” (V,9-11.13). Anche oggi c’è bisogno di cristiani così e di politici che, dicendosi cristiani, abbiano l’umiltà di servire e rifuggano l’arroganza del potere.
Giuseppe Adamoli, Alessandro Alfieri, Emanuela Baio, Mario Barboni, Giovanni Bianchi, Luigi Bobba, Carlo Borghetti, Daniele Bosone, Gianluca Bracchi, Virginio Brivio, Giovanni Burtone, Ezio Casati, Mario Cavallaro, Paolo Corsini, Silvia Costa, Paolo Cova, Paolo Danuvola, Lino Duilio, Andrea Fanzago, Enrico Farinone, Luca Gaffuri, Francesco Garofani, Gianantonio Girelli, Marco Granelli, Lorenzo Guerini, Daniela Mazzuconi, Alessia Mosca, Giovanni Orsenigo, Beppe Pagani, Flavio Pertoldi, Fabio Pizzul, Gigi Ponti, Francesco Prina, Marco Riboldi, Matteo Richetti, Ettore Rosato, Antonio Rusconi, Giovanni Sanga, Fabrizio Santantonio, Carlo Spreafico, Gianluca Susta, Patrizia Toia e, nel mio piccolo, la firmo anche io...Stefano Indovino.
domenica 23 gennaio 2011
L'INTERVENTO DI PIPPO A TORINO
Se il giovane garibaldino sente dire, o si cambia l’Italia, o si muore, fa gli scongiuri (perché è più probabile la seconda...).
FROM PROSSIMA FERAMTA VARESE TO...
L'intervento di Stefano (omonimo), ieri, a prossima fermata Varese.
Direi che qui di propsote ce ne sono, di sostanza.
Direi che qui di propsote ce ne sono, di sostanza.
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