Un piccolo contributo uscito sul giorno martedì 3/3 firmato da me, riguardo la vicenda dei parcheggi in viale Fulvio Testi, al fianco di un esaustivo articolo scritto da Marianna Vazzana.
L'interrogativo vero da porsi, eventualmente, è che tipo di politica si mette in campo quando si è così vicini a problemi concreti dei nostri concittadini, come quello che abbiamo affrontato in queste settimana.
Si può essere accecati dall'ideologia, arrivando persino a rimuovere i problemi facendo finta che non esistano, si può cavalcare la rabbia delle persone, inscenando teatrini in cui i protagonisti non sono altro che personaggi politici in cerca d'autore, che presuppongono perfino di essere superiori alle leggi e al codice della strada, oppure si può affrontare la questione in modo serio, studiando la problematica prima in commissione e poi in aula, con l'unico obiettivo di proporre soluzioni di breve e lungo periodo che siano in grado di risolvere il problema. L'unica strada che avremmo potuto percorrere, per come interpretiamo il nostro ruolo, è quella della serietà e della concretezza.
È inutile pensare di essere in Parlamento, mentre si esercita il proprio mandato in un Consiglio di Zona, replicando le stesse dinamiche di contrapposizione sterile di fronte a problemi che hanno bisogno, come unico approccio possibile, del pragmatismo e del buon senso, che ci consentono di essere seri di fronte alle richieste dei cittadini, mantenendo punti fermi ed individuando soluzioni credibili.
Ora la palla passa all'amministrazione centrale che, ne siamo convinti, saprà fare tesoro delle nostre proposte, valutando quelle più percorribili nel breve periodo, come la creazione delle quattro aree parcheggio in via Santa Monica e via Santa Marcellina, approfondendo insieme ad AMAT l'eventuale riduzione delle corsie in Fulvio Testi in favore di ulteriori aree per la sosta e tentando di capire se ci siano i margini per la creazione di un parcheggio di interscambio a Bignami sfruttando le aree che abbiamo individuato.
Noi al termine di questo percorso riteniamo di aver svolto un buon servizio nei confronti della comunità che siamo chiamati ad amministrare.
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