Oltre ai 60,43 euro (equivalenti all'importo lordo di un gettone di presenza) destinato ai terremotati dell'emilia e del mantovano, ho versato 1281,14 Euro al Pd, così suddivisi: 640,57 al Partito Democratico della Zona 9 e 640,57 al circolo Pd "I maggio" Isola Zara, al quale sono iscritto. I 1281,14 Euro sono equivalenti al 20% lordo del mio stipendio (che infatti è stato, per l'anno 2012, di 6405,6 Euro, per un totale di circa 3660 euro netti).
All'atto della candidatura, come tutti gli eletti del Pd, ho firmato un foglio che mi impegnava a lasciare al mio partito il 10% da destinare alla Zona. La mia scelta di raddoppiare l'importo, facendolo arrivare a poco meno di un terzo del mio compenso netto, deriva dal fatto che, anche per colpe nostre, ma non solo, il mio circolo senza quei soldi chiuderebbe.
Non sono un eroe.
Lo faccio perché credo in questo progetto, perché non credo ai partiti bus (sui quali sali, ti candidi, vieni eletto e poi salti giù), perché ho rispetto della comunità di persone che, come me, usano molto del loro tempo libero per fare politica, perché sono un'idealista e perché non ce n'è, credo alla buona politica.
Non sono ricco, quei soldi mi farebbero molto comodo. Vorrei andare a vivere in una casa mia, vorrei sposarmi, vorrei creare una famiglia, insomma vorrei avere una vita normale insieme alla donna eccezionale che condivide con me la vita, sopportando questa malsana passione per la politica. Anche lei è coinvolta, e a lei devo un immenso grazie perché, oltre alla sottrazione di tempo, c'è anche, in questo caso, una sottrazione di beni materiali non scontata da sopportare (infatti spero che non legga il post, così non vede gli importi, è il lato oscuro della trasparenza :-)).
Le domande che mi faccio sono?
Perché ai circoli e alle federazioni provinciali non arriva un euro dei finanziamenti pubblici?
Perché io, ragazzo di 25 anni, sono "costretto" a versare questa cifra?
Perché non tutti gli eletti del Pd pagano il loro 10%?
E' il destino degli idealisti onesti. Resto convinto che la furbizia non paghi. Ma, vista la situazione e visto come vengono spesi i soldi a Roma, credo che il finanziamento possa essere abolito (su questo ho cambiato idea in questo periodo, lo dico prima che qualcuno mi salti alla carotide perché ha letto post di segno opposto), o almeno debba essere cambiato il modello, come negli altri Paesi europei, garantendo massima trasparenza. Magari la smettiamo di inondare di carta le inutili plance elettorali e cominciamo a spendere meglio i soldi, valorizzando le periferie e responsabilizzando i circoli. Tirare la cinghia, certe volte, fa bene, perché fa capire quali sono le priorità.
P.s. Insieme alla eliminazione del finanziamento sarebbe opportuno fare una legge sui partiti. Perché movimenti che eleggono parlamentari con 30 mila voti totali il cui marchio appartiene ad una persona o partiti che fanno congressi una volta ogni 10 anni trovo siano un tantino anti democratici, non essendo per nulla contendibili. Così, per mettere tutti i puntini sulle i.
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