giovedì 29 marzo 2012

GRANDI A 40 ANNI E DALEMASESSUALI

Questo articolo, per i cultori della politica, fa spanciare dal ridere.
Oltre a far ridere però, pone una questione: ha ancora senso una giovanile in un partito?
A quanto pare alcuni dirigenti pensano di sì, visti gli interventi all'ultimo congresso dei GD (giovani democratici, per l'appunto, talmente giovani da non aver fatto le primarie per eleggere il "nuovo" Segretario, Raciti, al terzo mandato, per dire).
Io credo di no, che non abbia senso.
Non ha senso perché ormai non ci sono più folle oceaniche iscritte ai partiti, ed è quindi necessario dosare le forze. Non ha senso perché nel Pd è vent'anni che c'è un tappo, e io, a 24 anni, mi voglio prendere (nel senso di cambiare, renderlo più vicino e accessibile, aperto e moderno) il Pd, non la giovanile, e per farlo servono energie, molte.
Non ha senso perché di ragazzi in gamba che frequentano la giovanile ce ne sono molti e trovo che siano sprecati.
Non ha senso non perché non serva un coordinamento generazionale, anzi il contrario, ma perché questo coordinamento non dovrebbe essere strutturato, scimmiottando le gerarchie del partito.
Detto questo, molti ragazzi si sbattono, organizzano eventi interessanti, sono preparati, fanno bene gli amministratori e frequentano la giovanile.
Ad avercene, insomma, magari un po' più nel Pd e un po' meno nella giovanile. Se no finisce che si diventa grandi a 40 anni e di questa cosa proprio non se ne può più. Perché così perdiamo i migliori anni della nostra vita, dicono.

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