I mercati non capiscono la lingua italiana, la cultura della toppa, del governo tecnico.
A me piacerebbe che il mio partito dica queste cose:
- Ci stiamo organizzando per il voto. Stiamo preparando le primarie per i parlamentari e quelle per la coalizione, che comprenderà Idv e Sel. Eventualmente, dopo il voto, potremo interloquire con le forze del terzo polo su alcune questioni dirimenti per il Paese.
- Appena saremo eletti partirà l'iter per dimezzare il numero dei parlamentari, superare il bicameralismo secco, eliminare vitalizi, equiparare gli stipendi dei parlamentari a quelli dei colleghi europei.
- Riprendiamo il ruolo che ci compete in Europa, proponiamo che gli Stati si accordino per rilanciare il progetto europeo, creando un Europa della politica, non solo dell'economia.
- Per rilanciare il nostro Paese proponiamo la patrimoniale, investimenti in istruzione ed innovazione, a partire dal piano per la banda larga, inserimento del sistema della flex security con conseguente rinnovamento del sistema del welfare, annullamento degli sprechi nella pubblica amministrazione attivando un sistema di spending review, attivazione di politiche contro il consumo di suolo, tassazione sulle rendite finanziarie, tracciabilità a partire da cento euro.
Ecco, secondo me se cominciassimo a dire cose come queste smuoveremmo le cose. Non c'è tempo da perdere. Servono idee chiare, sulle cose da fare prima, sulle alleanze poi, anche per calmare l'attacco speculativo che stanno portando al nostro paese.
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