martedì 18 gennaio 2011

RIPRENDIAMOCI LA VERGOGNA

Ieri Uolter, da Mentana, diceva una cosa che condivido (non capita di frequente): la cosa più triste di tutta questa faccenda, degli ultimi vent'anni, è che l'attenzione della politica (spesso anche del Pd), si è spostata da 60 milioni di italiani a 1 italiano solo.
B. con la sua vita da pascià, rappresenta la parte peggiore degli italiani, quella parte che è riuscito a sdoganare, eliminando semplicemente una parola: vergogna. Noi non abbiamo più nessun ritegno, quel ritegno che fin da Adamo ed Eva spinge l'uomo ad avere l'istinto di nascondersi nel momento in cui si compie una azione non corrispondente alla decenza comune.
Questo ci è stato tolto, questo, per ricominciare, dobbiamo riprenderci.
Ed allora, anche io vorrei chiedere le dimissioni del presidente del consiglio, perchè non è degno di ricoprire quel ruolo, a prescindere dai voti che prende, a prescindere dal programma politico.
La Chiesa dovrebbe levarsi sdegnata di fronte ad un personaggio del genere; ma come è possibile che sia più grave amare un uomo, piuttosto che utilizzare, pagando, moltissime donne? Quel Dio dell'amore che fin dal catechismo dei più piccoli viene presentanto, cosa preferirebbe?
Non sarà semplice risalire la china, dal punto così basso in cui ci siamo cacciati, ma questo paese è sempre stato in grado di ricostruire, ritessere, riagganciarsi al mondo. 
Ricominciamo ad avere vergona allora, vergogna di avere un presidente così, vergogna di avere una igienista dentale in consiglio regionale, e uno stuolo di donne inserite in posizioni di potere solo per aver soddisfatto il presidente, non certo per capacità personali, o per meriti verso la collettività.
Ricominciamo dalla vergogna, arriverà anche il merito, arriverà un futuro migliore, per tutti noi, per tutti i 60 milioni, non solo per 1.

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