mercoledì 10 novembre 2010

BABBO NATALE ESISTE

In linea con lo spirito della Leopolda, il buongiorno di Gramellini, perchè i sogni si fa presto ad ammazzarli.

La pubblicità francese di una banca mostra un padre che annuncia al figlio cresciutello: «Ho una brutta notizia da darti: Babbo Natale non esiste». Si tratta, immagino, di una denuncia ironica dei «bamboccioni». L’ironia è diventata il lasciapassare di qualsiasi bischerata. Se mostri una donna con un filo interdentale al posto della gonna sei volgare. Ma se la mostri spiegando che si tratta di una rivisitazione ironica della volgarità altrui, allora qualcuno ti considererà un genio. Purtroppo o per fortuna i bambini non conoscono l’ironia, frutto del disincanto. Si nutrono di sogni e di certezze: per loro Babbo Natale, che diamine, è Babbo Natale. E lo spot negazionista li ha sconvolti, provocando crisi di pianto in tutta la Francia, con conseguenti arrabbiature dei genitori nei confronti della tv cinica e bara.
Inutile dire che hanno ragione. Babbo Natale esiste. Lui e la Befana sono gli unici baluardi di meritocrazia in questa società che non riesce più a premiare e a punire nessuno. Solamente nel mondo vero, quello echeggiato dai miti, la giustizia funziona ancora. Sei stato bravo? Regali. Cattivo? Carbone. Senza favoritismi, ripescaggi, raccomandazioni. Anziché tolte ai piccoli, certe sicurezze andrebbero restituite ai grandi. Magari la tv ci trattasse da bambini. Invece ci tratta da deficienti. Con una mano nasconde le questioni sociali e con l’altra irride gli archetipi universali. Babbo Natale galoppa con le sue renne in un angolo dei nostri cuori, ma è un vecchietto fragile: per ucciderlo, a volte, basta una battuta.

Nessun commento:

Posta un commento