venerdì 2 luglio 2010

SIAMO COMPLICI DI ASSASSINI

Fino a due anni fa all’inizio dell’estate i titoli sulla «emergenza Lampedusa» riempivano le prime pagine. Quest’anno l’«emergenza» è finita. E il ministro Maroni se ne gloria. Ma tace, come quasi tutti i media, sul costo di questo meschino trionfo in termini di vite umane. Il costo è la condanna a morte di centinaia di uomini e di donne. I conti sono semplici: dal 2008 al 2009 le domande d’asilo - che per la metà venivano accolte - si sono dimezzate (da 15.000 a 8000). E il calo continua nel 2010. C’è la sicurezza statistica che alcune migliaia di perseguitati non hanno potuto raggiungere le coste italiane e salvarsi. Alcune migliaia di persone. Una briciola rispetto agli ingressi illegali che infatti, via terra, continuano massicci. I respingimenti hanno bloccato solo i disperati che fuggivano da dittature feroci e dalle guerre. Per assecondare la propaganda della Lega Nord il governo si è fatto complice di un crimine contro l’umanità. E i media - che in passato avevano dato un contributo determinante nella creazione della falsa “emergenza Lampedusa” - ora quasi coralmente tacciono. Ci sono dei bavagli che il sistema dell’informazione si è messa da tempo, senza bisogno di alcuna legge.

Oltre ai respingimenti, c'è il problema dei diritti umani una volta che queste persone vengono rispedite in Libia, perchè il colonnello Gheddafi non è un agnellino, e così, senza che nessuno dica niente, succede che un container con 300 persone prelevate dalla prigione sparisca, e nessuno ne sappia più niente. Se questo è un uomo...

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