venerdì 14 maggio 2010

FRUSTATI SE NON VENDEVANO (frustati, non frustrati)

E' di ieri la notizia che in un call center offendevano e frustavano i lavoratori e le lavoratrici per rendere meglio (i prodotti da vendere erano dei vecchi aspirapolveri, riproposti come "presidi medici anti acari).
Può sembrare un caso isolato, e spero sia così, ma vale la pena soffermarsi sul mondo dei call center, e, avendoci lavorato, ne so qualcosa.

I contratti a progetto sono la causa di tutti i mali.
In questo modo il lavoratore non ha pagate vacanze, malattia, tredicesima; spesso si viene pagati a provigione, perciò si guadagna solo se si vende (e si finisce a far comprare qualsiasi cosa a parenti e amici, per disperazione), in più si può essere licenziati con una facilità inammissibile (mi è capitato di vedere con questi occhi persone che venivano la mattina a lavorare, provavano ad inserire la loro password nel pc, ma non funzionava, perchè era stata disabilitata senza neanche che sapessero di essere stati lasciati a casa).

Mentre ci battiamo per l'art.18 (che va bene, per carità) i co.co.pro rendono impossibile l'aggregazione fra lavoratori, perchè se si può essere lasciati a casa da un secondo all'altro, l'altro diventa solo un concorrente, uno che può essere lincenziato al posto tuo. Purtroppo molti sopportano qualsiasi angheria per tenersi il lavoro, anche a spese degli altri, perchè con quel lavoro ci pagano le bollette.
Questi contratti sono dei ricatti lavorativi, con i quali il datore di lavoro dice:" Se non ti va bene vai pure, ci sono altri 10 disperati che verranno a lavorare".
Forse varrebbe la pena, soffermarsi su queste pratiche vessatorie nei confronti dei lavoratri, che sono più diffuse di quanto si pensi, che distruggono il tessuto sociale del paese, che fanno regredire il mercato del lavoro alle miniere della rivoluzione industriale e che permettono ai datori di trattare i dipendenti come merce e non come persone.

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