Comincio così, dando il benvenuto ai nuovi iscritti.
Tante volte mi sono ritrovato su questo piccolo blog ad invitare ad iscriversi chi pensava che il PD potesse essere una risorsa per questo Paese e per questa città. Non sono le stagioni politiche a farmi cambiare idea. Perciò benvenuti e, soprattutto, buon lavoro. Abbiamo bisogno del vostro impegno, della vostra visione, della vostra freschezza, della vostra passione.
E auguri anche alle tantissime e ai tantissimi che hanno deciso di fare un passo in più, diventando segretarie e segretari dei circoli di Milano. Abbiamo davanti sfide enormi, difficili ed affascinanti.
In queste ore a Milano ci sono polemiche fortissime legate proprio alle nuove tessere e ai nuovi iscritti.
Non entro nella discussione dal punto di vista normativo, c'è una commissione che verificherà se ci sono state delle irregolarità o se invece è andato tutto liscio. Su questo blog ho sempre evitato di parlare dell'ombelico del PD. Non comincerò ora.
Provo però a fare un discorso più ampio, col quale tento di spiegare il mio punto di vista su questa vicenda.
Ho cominciato ad imparare cosa sia una comunità in oratorio. E' una parola che ha una sua forza intrinseca straordinaria, una parola che non può essere utilizzata a caso. Si tratta di persone che rinunciano al proprio egoismo per un fine ultimo ritenuto più alto, creando un soggetto fatto di tante generosità. Per poterlo fare, per poter costruire questa casa, servono tre pilastri fondamentali: il rispetto reciproco, il mettersi al servizio con ambizione ed umiltà, la credibilità che nasce dalla coerenza, dal lavoro e dalla fatica.
Se si riescono a mantenere saldi questi tre diversi aspetti si riesce a stare insieme, nonostante le differenze che legittimamente e naturalmente si manifestano in un gruppo eterogeneo di persone.
Per questo ho iniziato questo post con l'augurio ai nuovi iscritti di buon lavoro, ma se è vero che è sempre un fatto positivo l'aumento della partecipazione, può essere interpretato male quando questa coincide con un giorno di votazioni. Non per inquinamento, almeno non nel caso di Milano. La paura è che il loro impegno si fermi lì, a quella X su una scheda che sposta equilibri politici, ma che ha la necessità di trovare continuità nell'impegno quotidiano per far sì che le proposte che si sostengono riescano ad essere concretizzate.
Sabato, forse, rispetto, servizio e coerenza non sono stati messi esattamente al centro delle dinamiche legate al voto. Il compito di tutti noi è accogliere chi oggi ha avuto il coraggio di aderire al progetto politico del PD, mescolarci con loro, far scontrare le nostre pratiche politiche con le loro proposte, chiedendogli però di non tradire quel sacrificio e quell'impegno che in tantissime e tantissimi mettono da anni qui dentro.
Se mancherà questo atteggiamento mancherà la comunità. E se mancherà la comunità non ci sarà più il PD. E, credo, sia l'unica cosa che tutti non vorremmo che si verificasse.
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