mercoledì 16 novembre 2011

IO, CATTOLICO DI SINISTRA

Riprendo articolando meglio quanto scrivevo di getto ieri su facebook. 
Non è ovvio che un cattolico sia di destra, almeno tanto quanto non è ovvio che sia di sinistra.
Guardando Ballarò, ascoltavo Lupi mentre spiegava che il suo partito, il Pdl, sarebbe contro la patrimoniale, una misura che, con tutte le criticità che può avere, va comunque nella direzione di far pagare a chi ha di più, lasciando un po' di respiro a chi, in questo momento, ha di meno (ricordo che in Italia il 10% della popolazione ha in mano il 50% della ricchezza e che l'evasione fiscale equivale al 17% del Pil).
Qualcuno ha obiettato che i cattolici dovrebbero volare alto, occuparsi di etica, di vita, ma io mi domando se non ci si occupi di vita anche desiderando e lavorando per un mondo più equo e giusto, in cui ci siano meno ingiustizie e più rispetto per chi è ai margini della società, anche perché, mi pare, ma potrei sbagliare, nel Vangelo c'è scritto che Gesù difende prostitute, storpi, ladroni, donne e bambini.
Allora se a qualcuno fa ribrezzo che io e chi la pensa come me stiamo con chi è a favore del testamento biologico e delle coppie di fatto, potrei rispondere che a me, allo stesso modo, potrebbe far ribrezzo chi sta con chi discrimina gli immigrati, chi favorisce solo e soltanto i ricchi, chi aumenta le disuguaglianze, chi non ha rispetto per l'ambiente (che poi è il Creato, no?), chi facilita con condoni la disonestà e l'evasione fiscale, favorendo il singolo a danno della comunità.
Invece voglio rompere questa catena, rispetto, anche se non condivido, chi è cattolico e sta a destra, ma esigo che allo stesso modo vengano rispettate le mie posizioni e che si riconosca che il mio impegno politico col Partito Democratico affondi le sue radici nello stesso Vangelo di chi, avendo priorità diverse nel solco della propria fede, milita o simpatizza per altri partiti.
Ecco tutto, spero di essere stato chiaro.

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