martedì 14 dicembre 2010

IN RITARDO, ANCORA UNA VOLTA

Al di là di come andrà, mi sembra che mai come in questi giorni assisto sbigottito ad una crisi profonda del modo di fare politica.
La cosa che manca completamente è la responsabilità, strettamente collegata alla solidità dei propri principi.
Come è possibile che un deputato si venda in cambio del pagamento del mutuo? Come è possibile che i deputati facciano dei salti della quaglia da record olimpici?
A destra ovviamente c'è un continuo occultamento della realtà, una completa irresponsabilità istituzionale, un uso scellerato del potere ed un menefreghismo insistito per i problemi della gente normale, come me, come voi. Domandatevi cosa questo governo ha fatto per voi in questi 2 anni, e, se avete una risposta, sarò felice di ascoltarla.
Questa destra però, è facilitata dalla fatica con la quale a sinistra continuiamo a parlar male di B. senza parlare dei problemi della gente (o quantomeno la sensazione che si ha è questa).
Il guaio è che il mio partito non ha la credibilità per presentasi come riformista, come nuovo, e questo per un semplice motivo: che al di là di quello che si dice, esiste un linguaggio non verbale della politica; questo vuol dire che anche se Bersani, o Bindi, o Veltroni, o D'alema dicessero cose strepitose (e il mio segretario di cose sensate onestamente ne dice molte), purtroppo non hanno credibilità, perchè sono avvertiti come conservatori, dato che sono in parlamento da troppo tempo, tempo in cui le cose non sono cambiate, proprio per la loro scarsa capacità di lettura politica.
Ancora una volta, credo, siamo arrivati con un attimo di ritardo all'appuntamento con la nostra responsabilità.
Spero si sbagliarmi, spero di sbagliarmi con tutte le mie forze.

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