mercoledì 28 luglio 2010

ARBEIT MACHT FREI

Ma dove stiamo finendo?
Arbeit macht frei c'era scritto all'entrata dei cancelli di Auschwitz, ora lo dovrebbero mettere all'entrata dei cancelli della Fiat a Pomigliano, Mirafiori, alla Omsa, e davanti a tutte quelle aziende che in modo immorale (ci sarà sicuramente qualcuno di questi mega dirigenti che la Domenica andrà in Chiesa) delocalizzano le fabbriche, non per reali necessità, ma semplicemente per implementare i guadagni, sfruttando il costo più basso del lavoro in paesi come la ex Jugoslavia.
I nostri nonni, e i nonni dei nonni, hanno fatto tanto per conquistare dei diritti che oggi vengono frantumati, ignorati, sottostimati, ricattati.
Se ci sono nazioni nelle quali il lavoro costa di meno, bisognerebbe far sì che anche lì arrivino i diritti che nei paesi più "progrediti" sono già stati conquistati; oggi invece succede che paesi come l'Italia non siano competitivi, e che le aziende preferiscano il guadagno al diritto dei lavoratori.
Quello che succede è la diretta conseguenza del male del nostro tempo, nel quale le aziende, le multinazionali, il mercato, si colloca sopra la politica e la democrazia, mentre invece sono gli Stati, con una politica forte, che dovrebbero proteggere gli uomini e le donne di questo mondo dalla sete di ricchezza di pochi uomini.

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